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Nel Vesuviano, "vietato procreare"
La protesta di un sindaco della "zona rossa"

Esposito: "I vincoli urbanistici ammazzano lʼeconomia. Ci vogliono uccidere prima dellʼeruzione"

Ap/Lapresse

“Ci vogliono uccidere tutti prima dell'eruzione”.

Parla così Carmine Esposito, il battagliero sindaco di Sant'Anastasia, un comune del Vesuviano inserito nel perimetro della cosiddetta “zona rossa”. “Non ci resta che vietare ai giovani di procreare”, minaccia Esposito, che considera i nuovi vincoli urbanistici estremamente nocivi per l'economia dei 18 comuni coinvolti.

"Hanno ammazzato l'economia"
''Siamo diventati la barzelletta d'Italia". Questa è l'ennesima provocazione del sindaco di Sant'Anastasia, a un anno dall'inizio del suo mandato, rivolta alle istituzioni sovracomunali, in primis alla Regione, al fine di rivedere la legge regionale 21, che prevede, tra l'altro, l'inserimento di 18 comuni nella cosiddetta zona rossa ad alto rischio vulcanico, per un totale di oltre 500mila abitanti, da evacuare in caso di eruzione del Vesuvio. Esposito chiede da tempo di poterne sfruttare i ''vantaggi e non solo i vincoli''.“Se Sant'Anastasia, Somma Vesuviana, Pollena Trocchia e tutti gli altri comuni di quest'area sono più in pericolo degli altri - ha dichiarato Esposito - se qui per effetto delle norme non si può abbattere e ricostruire una casa fatiscente rendendola sicura e antisismica, se i nostri giovani devono rinunciare a costruirsi una vita a meno di non emigrare altrove, ci dicano chiaramente che vogliono ucciderci tutti prima dell'eventuale eruzione, tanto l'economia l'hanno già ammazzata”. Secondo Esposito, infatti, la perimetrazione della “zona rossa” non si baserebbe su criteri scientifici.

Il regalo di nozze all'assessore? Una confezione di profilattici
Una sfida su cui Esposito riesce anche a scherzare. “Aggiungerò al mio regalo per l'assessore Armando Di Perna (bilancio), che si è sposato ieri, una grossa confezione di profilattici, perché se decide di fare due figli non potranno mai avere una casa qui, non potranno mai abitare nel paese che ha dato i natali ai loro genitori”. L'ultima l'aveva lanciata qualche mese fa, improvvisandosi autore di canzoni parodiando la famosa cover “Rose Rosse” in “Zona Rossa”, inviando poi il cd a Silvio Berlusconi, Stefano Caldoro e Luigi Cesaro.

La proposta: "Mettere a norma le case"
Oltre la provocazione, anche proposte risolutive. “I rischi dovremmo prevenirli con leggi che costringano i residenti a mettere a norma le proprie case - continua a ripetere il sindaco - magari prevedendo un piccolo aumento di volumetria per dare la possibilità ai nostri giovani di rimanere qui”. L a legge 21 è stata ''subita in silenzio dalle amministrazioni succedutesi negli anni". Noi vogliamo che la legge sia applicata, ci siano finanziate le infrastrutture, come le vie di fuga, la messa in sicurezza degli edifici ed il decentramento degli uffici. Esposito, infine, punta il dito contro chi avrebbe avuto interessi personali a configurare così i perimetri della "zona rossa". E promette di non arrendersi: "Nessuno ci ridurrà al silenzio assordante degli ultimi anni. La legge sta facendo morire il nostro paese''.