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Inchiesta tangenti, spuntano altri politici
Corriere: "Coinvolti Brancher e Matteoli"

Inchieste Enav e Selex, secretati altre tre nomi

LaPresse

Il costruttore Tommaso Di Lernia, agli arresti domiciliari per finanziamento illecito, per aver pagato la barca all'ex consigliere del ministro Tremonti, Marco Milanese, in cambio di appalti, ha accusato altri 5 politici di aver preso tangenti per l'assegnazione degli appalti di Enav e Selex (Finmeccanica).

Tra di essi, uno è l'ex ministro Aldo Brancher.

Dai verbali delle dichiarazioni di Di Lernia quindi - rivela il Corriere della Sera - oltre al nome di Milanese, viene fatto quello di Aldo Brancher, ministro per il Federalismo dell'attuale governo, dimessosi dopo solo 17 giorni perché condannato a Milano, per ricettazione nell'affare Antonveneta. Alcuni quotidiani hanno citato anche il nome del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, ma i difensori di Di Lernia hanno smentito: "Tommaso Di Lernia non ha mai dichiarato di aver intrattenuto rapporti con Altero Matteoli e tantomeno lo ha mai accusato. Di Lernia negli interrogatori ha solamente indicato quelli che erano i riferimenti politici di una serie di consiglieri di amministrazione di aziende a capitale pubblico. A nostro parere, quindi, gli organi di informazione potrebbero aver fatto confusione".

Quanto alla casa di Tremonti, Di Lernia ha detto che parte dell'affitto venne pagato da Angelo Proietti, titolare della "Edil Ars". Parole confermate da Proietti che afferma di aver versato il canone per due anni. Proietti, inoltre, ha dichiarato di essere stato lui a procurare a Milanese un appartamento del Pio sodalizio dei Piceni e poi lui prese anche quello di via di Campo Marzio. Poi, siccome doveva essere ristrutturato, Proietti stimò 200mila euro di lavori che riuscì, sempre secondo lui, a far scalare dal canone (di 96mila euro) a Milanese.

Di Lernia ricostruisce invece il "sistema" di corruzione: "Ogni impresa ha un politico di riferimento che paga attraverso i vertici di Enav e Selex, oppure direttamente. C'è un politico di riferimento a Milano, uno a Palermo per le "commesse" che riguardano gli aeroporti di Linate e quello "Falcone e Borsellino". So che a Venezia, per i lavori dell'aeroporto il politico di riferimento era Matteoli". Di Lernia afferma di aver pagato direttamente Brancher e un parlamentare dell'Udc "attraverso una triangolazione estera: ho portato i soldi a Cipro, poi li ho trasferiti a San Marino e infine li ho prelevati in contanti e distribuiti a Roma. Brancher li voleva fatturati alla sua fondazione "L'Officine della Libertà", gli altri versamenti erano invece "in nero". In totale ho versato circa un milione in due anni. So che anche Cola (Lorenzo Cola, consulente di Finmeccanica che lo aveva coinvolto nel giro degli appalti, anche lui ai domiciliari) ha pagato due politici, in totale in dieci anni sono stati versati circa tre milioni e mezzo di euro di tangenti per l'assegnazione degli appalti di Enav e di Selex.

Di Lernia racconta di aver versato denaro e fatto regali a molti manager. "Il presidente dell'Enav Luigi Martini, soprannominato "il calciatore" perché giocava nella Lazio, è il manager di riferimento della destra. L'amministratore delegato Guido Pugliesi è invece tramite con l'Udc. Io gli ho regalato tre Rolex, uno del valore di 22mila euro. In totale ho comprato dieci Rolex e li ho distribuiti. In questo sistema è inserita anche l'amministratore di Selex Marina Grossi, moglie del presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini".