Thyssen, "Chi ha sbagliato paga"
Parla unico sopravvissuto al rogo
In lacrime, l'unico sopravvissuto al rogo della ThyssenKrupp del 6 dicembre 2007, Antonio Boccuzzi, ha dedicato la sentenza di condanna de idirigenti "a tutti i morti di quella notte, a chi ha perso la vita sul posto di lavoro e a mia madre che è scomparsa da poco.
E' stata fatta giustizia, chi ha sbagliato ha pagato". La condanna "è un risarcimento morale importante e dovuto a tutti i familiari".
Alla lettura della sentenza i parenti delle vittime si stringono in abbracci, qualcuno piange, qualcuno applaude, qualcun altro resta immobile, quasi impassibile ad ascoltare il
lunghissimo dispositivo. "E' andata bene - dice Grazia, la mamma di Rosario Rodinò -
e ringrazio il dottor Guariniello per il lavoro fatto, è stato
bravissimo. Speravo in questa sentenza, ma non me la aspettavo.
Adesso cercherò di andare avanti: mio figlio non lo riavrò
più, ma gli avevo promesso giustizia e ho fatto di tutto
perché fosse così". "Forse - aggiunge - è stata scritta una pagina di storia,
ma non riesco a pensare ad altro che a mio figlio. Questa
condanna per loro - spiega riferendosi agli imputati - è
ancora poco, dato che loro sono ancora vivi e mio figlio è in
un buco. Adesso ho ancora la speranza nella giustizia di Dio".
"E' stata una condanna esemplare - aggiunge Isa Pisano,
madre di Roberto Scola - che abbiamo atteso per tanto tempo.
Purtroppo, il nostro dolore non finirà mai. Al dottor
Guariniello dico grazie mille volte".
Tra i pochi a rimanere impassibili alla lettura della
sentenza, indossando una maglietta nera che chiede "condanne
esemplari" nei confronti degli imputati, è Antonino
Santino, padre di Bruno. "Se le pene fossero state più severe
- dice - sarebbe stato ancora meglio. E' stata fatta una
buona parte di giustizia, ma non ancora tutta. Per me sarebbe
stata più appropriata una condanna all'ergastolo. Il dottor
Guariniello è stato bravissimo, gli abbiamo stretto più volte
la mano, lo faremo ancora, per dirgli il nostro grazie".