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Fisco, Diego Maradona può farla franca:
per un vizio salterà la multa da otto mln di euro?

Nel 2000 lʼatto fu notificato a un custode del campo di Soccavo e non direttamente al Pibe

Dal Web

Il 5 maggio ci sarà la prima udienza davanti ai Giudici tributari napoletani per il ricorso fatto da Diego Armando Maradona contro il fisco italiano.

38 milioni di euro e qualche spicciolo: tanto chiede Equitalia al Pibe de oro a fronte di una cartella esattoriale inizialmente pari a 8 milioni di euro, mai notificata al campione.

A rappresentare Maradona un legale napoletano, Angelo Pisani, esperto nella lotta la fisco selvaggio. Quello fra Diego e il fisco italiano è un contenzioso che dura da tempo. Da una parte c'è il Campione che sostiene di non avere mai ricevuto ai tempi del Napoli una cartella esattoriale e di avere sempre onorato ogni pendenza qui in Italia. Dall'altra c'è Equitalia che presenta una cartella stratosferica. Per questo motivo quando qualche mese prima del suo 50. compleanno - il 30 ottobre 2010- Diego Armando Maradona fece sapere che gli avrebbe fatto piacere festeggiarlo a Napoli, allo stadio San Paolo, il suo amico Salvatore Bagni che stava per mettere in moto la macchina dei festeggiamenti, dovette fermarsi. Proprio a causa delle pendenze del campione con il fisco italiano. Nessuna notte magica, nessun evento speciale.

E dire che i napoletani stavano già sognando per l'arrivo del Pibe de Oro. La mobilitazione dei tifosi è partita prima dal popolo di Facebook: un gruppo che si chiama "Salviamo Maradona" ha indicato l'avvocato Angelo Pisani di "Noi consumatori" quale esperto capace di trovare una soluzione. La notizia è arrivata anche a Maradona che il 29 settembre mentre era a Mosca si è presentato nella sede del Consolato generale d'italia a Mosca, ha bussato alla porta al numero 10 - quando si dice il destino....- di Yakimanskaya Naberezhnaya, si è fatto identificare ed ha inviato la nomina all'avvocato Pisani. Così è stato avviato il ricorso. Secondo il legale napoletano poiché a Maradona non è stata notificata per tempo la maxi cartella di tasse, si deve intendere prescritta.

E spieghiamo perché: le tasse oggetto del contenzioso riguardano gli anni dall'85 al '90 lievitate, con la mora fino al 19 giugno del 2000, a 50 miliardi di lire e qualche spicciolo. Ma in quel giorno del 2000 a ricevere la cartella fu il portiere del centro sportivo Paradiso di Soccavo dove il Napoli si allenava. Ma Maradona non andava più lì, purtroppo, ormai da anni. Comunque troppo tempo dall'emissione della cartella alla notifica: più di 10 anni, abbastanza, sostiene il legale, per far prescrivere del tutto le tasse. Questo significa per Maradona poter tornare liberamente in Italia, di sicuro anche a Napoli a riabbracciare i suoi tifosi, senza dover temere che gli venga sequestrato qualche oggetto prezioso come è già avvenuto per l'orecchino poi acquistato all'asta dal calciatore del Palermo Miccoli, suo grande tifoso, e per l'orologio messo sotto sequestro su richiesta del fisco.