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Altroconsumo: "Quasi il 40% degli elettrodomestici dismessi scompare"

Per strada si perdono circa 44mila tonnellate di rifiuti, secondo lʼindagine che sfrutta su larga scala la tecnologia satellitare per seguire le rotte dei prodotti da smaltire

Il 39% dei grandi elettrodomestici dismessi dai cittadini italiani non arriva mai agli impianti di trattamento autorizzati.

E' questo il dato più significativo emerso dall'indagine condotta da Altroconsumo in collaborazione con il consorzio Ecodom su 205 Raee provenienti da località distribuite su tutto il territorio nazionale. Per capire dove finiscono i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche consegnati dai privati alle isole ecologiche comunali o ai negozianti per essere inviati verso un trattamento di qualità - spiegano i promotori dello studio in un comunicato - è stato nascosto un tracker Gps su ognuno dei 205 frigoriferi e lavatrici oggetto dell'indagine, così da poterne monitorare gli spostamenti in tempo reale, dal momento della loro uscita dalle case dei consumatori fino alla distruzione finale.

 Su un campione valido di 174 Raee  - per altri 31 non è stato possibile effettuare un'analisi completa, perchè il dispositivo Gps ha interrotto anticipatamente la trasmissione o perchè il rifiutoè ancora in viaggio - solo 107 esemplari (pari al 61% del totale) sono effettivamente approdati in impianti autorizzati, in grado di garantire un trattamento corretto dal punto di vista ambientale. Gli altri 67 esemplari (il 39% del totale) sono stati sottratti alla filiera formale, finendo in impianti non autorizzati oppure in mercatini dell'usato o in abitazioni private.

 

"Questa indagine dimostra che a fronte di un quadro normativo favorevole a economia circolare e recupero delle materie prime, la filiera mostra ancora vaste e preoccupanti sacche di illegalità", commenta Ivo Tarantino, responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo, segnalando che i risultato dell'inchiesta sono stati segnalati al ministero dell'Ambiente e che l'associazione è pronta a collaborare con le forze dell'ordine. "Urge un intervento coordinato delle istituzioni per fermare chi lucra e potenzialmente scoraggia i comportamenti corretti", rimarca Tarantino.

 

A fargli eco e' quindi Maruizio Bernardi, presidente di Ecodom, auspicando che la ricerca possa dare ai decisori istituzionali "indicazioni chiare sulle misure legislative da adottare per far emergere i flussi sommersi di Raee, che oggi tengono l'Italia lontana dagli obiettivi di raccolta fissati dalla Comunità europea". Nei prossimi dieci mesi, fa tra l'altro notare il numero uno del più grande consorzio italiano per il recupero i il riciclaggio degli elettrodomestici, le stesse istituzioni dovranno completare il processo di recepimento del pacchetto di direttive sull'economia circolare.

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