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Agguato a Milano, si batte la pista della vendetta dei narcos

Per il ferimento del 46enne Enzo Anghinelli in via Cadore si indaga anche negli ambienti vicini agli ultrà della Curva Sud

Agguato a Milano, si batte la pista della vendetta dei narcos - foto 1
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Che si tratti di un regolamento di conti gli inquirenti non hanno dubbi: il 46enne Enzo Anghinelli, gravemente ferito in via Cadore a Milano da due sicari, doveva probabilmente pagare con la vita un debito di droga.

Sotto la lente degli investigatori due le piste favorite: la vendetta dei narcos e il legame con il clan Magrini, la prima; l'amicizia con qualche personaggio a cavallo tra la criminalità e il tifo organizzato della Curva Sud del Milan, la seconda.

Il legame con il clan Magrini e la faida per lo spaccio Enzo Anghinelli una decina di anni fa fu ritenuto dagli inquirenti uno dei "punti di riferimento" del traffico e dello spaccio di cocaina nella movida milanese, ma poi quando venne arrestato nel 2012, assieme ad altre 44 persone, disse, anche attraverso il suo legale, che lui stava "uscendo dal giro" e che si voleva curare dalla dipendenza dalla droga.

E' quanto è emerso in relazione all'operazione "White", condotta dai carabinieri e coordinata dal pm Piero Basilone, che sette anni fa portò agli arresti e nell'ambito della quale Anghinelli patteggiò 11 anni di carcere in continuazione con un'altra condanna.

All'epoca Anghinelli avrebbe gestito importazioni di cocaina dal Sudamerica e la vendita della droga a Milano assieme, tra gli altri, ad Alessandro Ciancio, milanese di 39 anni. Tra gli arrestati figurava anche Luigi Magrini, milanese di 47 anni, ritenuto vicino a clan pugliesi.

Nelle carte dell'indagine emerge Anghinelli come figura di un narcotrafficante di livello legato alla cosca calabrese dei Mancuso. Contatti anche con Jacov Kontic, boss della mafia serbo-montenegrina e parente acquisito dei Magrini.

Verifiche sul mondo ultrà Gli investigatori hanno scandagliato anche il mondo ultrà della Curva Sud del Milan. Anghinelli non frequentava lo stadio di San Siro, ma potrebbe aver allacciato amicizie con qualche personaggio a cavallo tra la criminalità e il tifo organizzato.