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A Milano sfilano gli Alpini, il ministro Trenta: "Simbolo dell'Italia riunita"

Nel capoluogo lombardo lʼadunata nazionale in occasione del centenario della fondazione dellʼAna. Presenti oltre 500mila persone

Milano in festa per l'adunata nazionale degli Alpini, per il centenario della fondazione, in piazza Duomo.

"Sono il simbolo dell'Italia che si è riunita, che ha affrontato due guerre, ne è uscita, e si è ricomposta. Continuano a essere un simbolo molto importante del nostro Paese", ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

Da Porta Venezia, dove c'è l'ammassamento delle decine di migliaia di radunisti, al Castello - dove dopo essersi sciolti in Cairoli si dirigono - ci sono persone a salutarli. La partecipazione di cittadini è definita "grandissima" dalle centrali operative delle forze dell'ordine che vigilano sulla sicurezza dell'evento. In città erano attese oltre 500mila persone.

Le Penne nere hanno sfilato con alla testa lo striscione '100 anni coraggio impegno' seguite da un reggimento in armi e da tutte le sezioni, italiane ed estere e dalla Protezione Civile, di cui formano l'ossatura. La prima regione a sfilare è stata la Sicilia, l'ultima quella ospitante, la Lombardia, con gli alpini di Milano partiti intorno alle 20.

Centenario degli Alpini, lʼadunata a Milano

Durante la loro 92esima adunata gli alpini sono passati davanti alla tribuna d'onore, lungo i portici meridionali di piazza del Duomo, alla presenza di numerose autorità militari e civili. Sul palco, oltre al ministro Trenta accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa generale Enzo Vecciarelli, presenti anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

Tra i militari in servizio che hanno sfilato c'era anche un eroe dell'Afghanistan, il sergente maggiore degli Alpini Andrea Adorno, molto applaudito dalla gente. Adorno, catanese di 38 anni, padre di tre figli, nel 2010 durante un'azione delle truppe speciali a cui apparteneva, durante un conflitto a fuoco, per difendere i suoi commilitoni ha proseguito l'azione nonostante fosse stato ferito a una gamba dai talebani. Per questo motivo è stato decorato con la più alta onorificenza.