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Mezzi pubblici, disagi per lo sciopero

Lavoratori del trasporto pubblico fermi per 24 ore. A Roma, Milano e Napoli le situazioni più difficili

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Giornata di disagi per il trasporto pubblico in tutta Italia. I sindacati dei trasporti stanno mettendo in atto lo sciopero nazionale di 24 ore di bus, tram e metropolitane. Traffico difficoltoso e situazioni difficili per i pendolari si segnalano a Roma, Napoli e Milano, dove tutte le linee del metro sono ferme. La decisione dello stop al trasporto era stata presa la scorsa settimana al termine del tavolo al ministero.

Mezzi pubblici, disagi per lo sciopero

Lo stop nazionale di 24 ore era stato annunciato unitariamente dai sindacati del settore circa un mese fa. Al centro della protesta, il mancato rinnovo del contratto di lavoro, che riguarda circa 110mila lavoratori. Il contratto è infatti scaduto dal 2007 e da allora manca l'intesa tra sindacati e associazioni datoriali, Asstra e Anav, per riaggiornarlo.

Lo sciopero città per città - A Milano l'agitazione è iniziata alle 8.45 e durerà fino alle 15, per riprendere alle 18 fino al termine del servizio. Tutte le quattro linee metropolitane sono ferme e sono fortemente ridotte le corse dei mezzi di superficie. Concreti i disagi per i pendolari. Come prevedibile lo sciopero sta creando disagi al traffico e ingorghi di auto sopratutto sulle arterie della circonvallazione esterna e interna. Tuttavia al momento la Polizia locale non segnala una "paralisi" della circolazione, ma solo un traffico più intenso della norma.

Per quanto riguarda la rete Ferrovienord, variazioni, ritardi e cancellazioni riguardano le tratte Milano-Saronno-Varese Nord-Laveno, Milano-Saronno-Como Lago, Milano-Saronno-Novara Nord, Milano-Seveso-Asso, Milano-Seveso-Mariano/Camnago, Brescia-Iseo-Edolo. Possibili ripercussioni anche sul Passante Ferroviario milanese e sulle linee Suburbane S1, S2, S4, S9, S13. Anche il servizio aeroportuale Malpensa Express da Cadorna e da Centrale subisce variazioni. Il servizio su queste linee sarà garantito dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21.

Situazione difficile anche a Roma, dove si segnalano proteste degli utenti della metropolitana. Non tutta la circolazione è ferma ma non sono attive le scale mobili e gli ascensori di diverse stazioni della Metro A, in particolare Cornelia, Cipro, Barberini, Repubblica, Termini,Subaugusta.

Traffico in aumento su tutta la rete stradale cittadina. Restano disattivati i varchi delle Ztl diurne, e l'accesso sarà consentito anche ai veicoli privi di permesso. Lo sciopero si svolge dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio.

A Napoli lo stop è dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. I mezzi sono rientrati in mattinata nei vari depositi della città il cui personale di bordo aderisce allo sciopero. Rispettate le fasce di garanzia, sia nel trasporto su gomma che per metropolitana e funicolari. Primi disagi si registrano nelle zone periferiche della città e in provincia dove gli utenti riscontrano grosse difficoltà per raggiungere centro.

A Torino (dove sono sospese le limitazioni previste nella ZTL centrale, mentre restano in vigore quelle nella ZTL Valentino) dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio, a Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio.

A Cagliari servizio garantito solo dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12.45 alle 14.45 e dalle 18.30 alle 20.30.

A Palermo, invece, lo sciopero ha un orario unico, senza fasce intermedie: è iniziato alle 8.30 e terminerà alle 17.30. A Firenze stop dalle 9.15 a fine turno; a Bari sciopero dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio; a Genova stop dalle 9.30 alle 17 e dalle 21 a fine servizio.

A Venezia lo sciopero ha registrato, in terraferma, l'89,9 per cento di adesione degli addetti su gomma mentre in laguna il dato per i mezzi di navigazione scende al 60 per cento. Notevoli comunque i disagi per gli utenti anche se - come rileva l'azienda di trasporto pubblico, Actv - sono state garantite le fasce protette per i pendolari e i collegamenti con le isole della laguna. I vaporetti circolano in città secondo orari rimodulati in base al personale a disposizione mentre in terraferma il servizio pubblico è pressoché bloccato.