Mez, Amanda Knox scrive ai Kercher Stephanie: oggi non leggerei la lettera
Attesa la sentenza dellʼAppello bis del Tribunale di Firenze. La sorella di Meredith: "Accetteremo qualsiasi sentenza"
"Ci dovrei pensare, ma oggi non la vorrei leggere, perché non sento il bisogno di parlare con lei".
lettera di Amanda alla famiglia
. Oggi è attesa, dopo le 20, lasentenza
del Tribunale di Firenze: "Dobbiamo resistere al sistema giudiziario italiano che è tanto diverso dal nostro,vorremmo che il processo finisse
. Il verdetto non sarà una rivincita", spiega.La ragazza inglese, intervistata dal Corriere della sera, appare calma e realista, forse rassegnata per il lungo tempo passato dal giorno del delitto a oggi. Alla domanda "siete sicuri che siano colpevoli anche se li condannassero?" risponde: "I dubbi saranno sempre gli stessi. In qualunque modo nel mio cuore resterebbero i dubbi, è ovvio, ma noi possiamo solo accettare ciò che ci diranno i giudici e rispettare comunque le decisioni della Giustizia italiana".
Dopo anni vissuti nella continua lotta tra risonanza mediatica del processo e bisogno di continuare a vivere "il verdetto è una scadenza da onorare per la memoria di Meredith, non una fonte di rivincita o della verità". "Sappiamo che i giudici e i giurati non conoscono con certezza la Verità - dice -. Vorremmo che il processo e le chiacchiere intorno ad esso finissero oggi per poterci concentrare solo sul nostro dolore e sul ricordo di Meredith. Tanto, nessuno ci ridarà mia sorella e la nostra vita è finita".
Per Amanda invece, il cui desiderio di essere creduta innocente è al di sopra di ogni ragione, il verdetto sarebbe una tappa determinante: "Tra me e i Kercher si è messo di traverso un mondo - afferma -, per convincere loro devo prima convincere il mondo". Stephanie la pensa diversamente: "Colpevole o innocente, lei dovrebbe essere certa che i suoi familiari siano i primi a crederle, poi noi Kercher e solo dopo tutti gli altri... eppure in questi anni l'ho vista spesso sui giornali e in tv, come se per lei contasse più il mondo che noi".