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Striscione fascista a Milano, il sindaco Sala: "Il mondo del calcio prenda una posizione chiara" | Indagini allargate a bande ultrà

Sono otto gli ultrà laziali identificati per aver preso parte al blitz neofascista a Piazzale Loreto, denunciati dalla Digos per manifestazione fascista e che a breve saranno iscritti nellʼinchiesta del capo del pool antiterrorismo. Un numero destinato a crescere

Striscione fascista a Milano, il sindaco Sala:
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"Devo dire che mi aspetterei dal mondo del calcio una presa di posizione chiara".

Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della deposizione delle corone di fronte a Palazzo Marino in occasione del 25 aprile, commentando quanto accaduto nei pressi di piazzale Loreto, dove un gruppo di tifosi della Lazio ha srotolato uno striscione inneggiante a Mussolini. L'indagine terrà conto anche di altri episodi di violenza ultrà. Indagati 8 tifosi.

"Non ho sentito chissà quali condanne. Se il calcio è sacro, per così dire, c'è qualcosa che lo è molto di più", ha aggiunto il sindaco Sala, che ha poi parlato del 25 aprile: "Quest'anno è più importante che mai. Ci sono queste continue polemiche e la sollecitazione al fatto che non deve essere una festa di parte: io sono d'accordo però non è nemmeno di tutti, è di coloro che credono nella democrazia e nella libertà come elementi di civiltà". "In questi giorno vediamo manifestazioni che sono ormai oltre il limite, mi riferisco a quello che è successo vicino a piazzale Loreto - ha concluso -. Per questo dico che quest'anno il 25 aprile è ancora più importante".

L'indagine - L'indagine sullo striscione, coordinata dal capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili e dalla Digos, terrà conto anche di episodi di violenza fisica, come la rissa con un morto prima di Inter-Napoli del 26 dicembre. Gli inquirenti stanno valutando anche l'ipotesi di associazione per delinquere per indagare sulle 'bande' di ultrà. Intanto, il pm Nobili, d'intesa col procuratore Francesco Greco, ha aperto un'inchiesta per manifestazione fascista.

Da quanto si è saputo, gli inquirenti hanno intenzione di valutare in un quadro complessivo diversi episodi avvenuti di commistione tra tifo da stadio, messaggi pseudo-politici e violenza fisica per verificare anche se possano essere contestate ipotesi di associazione per delinquere finalizzata, ad esempio, alla rissa, alle lesioni ma anche alle manifestazioni fasciste. L'ultimo fatto avvenuto è la rissa tra ultrà interisti (con loro anche tifosi del Varese e del Nizza, gemellati) e napoletani in via Novara, a circa due chilometri da San Siro, a Santo Stefano, nella quale è morto Daniele Belardinelli. La Digos in questi mesi ha già raccolto esiti di accertamenti su gruppi organizzati di tifosi violenti e queste analisi dettagliate verranno valutate dagli inquirenti, che monitorano con attenzione anche l'attività di proselitismo che i capi curva spesso fanno su ultrà giovanissimi per spingerli anche ad azioni violente.

Otto ultrà indagati - Sono otto gli ultrà laziali identificati per aver preso parte al blitz neofascista a Piazzale Loreto, denunciati dalla Digos per manifestazione fascista e che a breve saranno iscritti nell'inchiesta del capo del pool antiterrorismo. Un numero destinato a crescere, anche perché già il 24 aprile i sospettati erano 22. Si è saputo che alcuni passanti hanno preso il numero di targa di alcune macchine degli ultrà. Uno di loro, interista, è stato denunciato perché aveva un manganello.