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Parnasi, le carte dell'inchiesta: prima soldi al Pd, poi anche alla Lega

Nuove rivelazioni dallʼindagine sullʼimprenditore arrestato il 13 giugno nellʼinchiesta sulla costruzione del nuovo stadio di Roma

Parnasi, le carte dell'inchiesta: prima soldi al Pd, poi anche alla Lega - foto 1
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L'imprenditore Luca Parnasi risulterebbe coinvolto in un vasto sistema di finanziamento illecito alla politica, con elargizioni a diversi partiti attraverso alcune fondazioni.

E' quanto rivelerebbero le carte dell'inchiesta sul costruttore edilo arrestato il 13 giugno nell'ambito dell'inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio di Roma. Parnasi da anni elargiva soldi al Pd, ma negli ultimi tempi erano finanziati da lui anche Lega e Fratelli d'Italia.

Parnasi ammette, negli ultimi verbali finora inediti, come rivela il "Corriere della Sera", che il rapporto con le fondazioni era solo un modo per "pagare i partiti". E così nel registro degli indagati ci sono finiti l'ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi e quello del Carroccio Giulio Centemero, entrambi per finanziamento illecito.

Parnasi era stato interrogato quest'estate e i contenuti dei verbali sono rimasti secretati fino al deposito dei documenti, avvenuto lunedì 5 novembre. Il costruttore ai magistrati dice di essere entrato in contatto con la fondazione Eyu quando questa era tra i soci dell'Unità. Spiega che la sua famiglia ha "sempre sostenuto in maniera ufficiale il Pd attraverso i canali ufficiali per somme anche rilevanti, 50mila, 30mila". Tutte operazioni legittime, precisa. Con Eyu invece "è avvenuto un fatto diametralmente opposto. Mi fu offerto uno studio, questo rapporto sulla casa, è un volume piuttosto corposo ovviamente per onestà intellettuale... io non avrei mai comprato questo volumotto sulla casa se non fosse stato legato al rapporto con il Pd". Parnasi spiega dunque di aver versato "150mila euro" per quel volumotto pensando di "far arrivare soldi al Pd".

C'è poi il capitolo dei soldi concessi a un'altra fondazione, la "Più Voci" gestita da Centemero. Alla domanda del pm Paolo Ielo se sia "una situazione simile a quella del Pd", se quindi "era un modo per far arrivare soldi alla Lega" Parnasi ammette che sì, così si finanziava il Carroccio.

Infine, c'è il capitolo Campidoglio e il ruolo di Luca Anzalone, ex presidente Acea e delegato di Virginia Raggi alla gestione dello stadio, arrestato con l'accusa di corruzione. Con lui, spiega Parnasi, "il rapporto era continuo perché lui era il canale con i 5 Stelle. E' Lanzalone a dirgli "Habemus stadium" quando la delibera per l'ok allo stadio viene approvata in Comune. Il loro colloquio sulle nomine è in un'informativa dei carabinieri in cui si legge: "Parnasi chiede da chi dipenda la nomina delle Ferrovie e Lanzalone dice dal Mef e quindi da Tria. Parnasi chiede chi sarà al settore Telecom e Lanzalone: se tutto va bene il viceministro lo farà Laura Castelli, personale amica mia".