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Milano, sequestro di armi e droga in un maxi blitz: 18 arresti

Durante il blitz sono state trovate diverse armi e stupefacenti

Milano, sequestro di armi e droga in un maxi blitz: 18 arresti - foto 1
carabinieri

Un maxi blitz della polizia di Milano ha portato all'arresto di 18 persone: sono i presunti componenti di due bande che controllavano lo spaccio di droga nella zona di San Siro e Buccinasco.

La misura cautelare è relativa alla prima fase delle indagini eseguite nell'ambito dell'operazione "Miracolo" che aveva già portato a 29 arresti il 2 ottobre. Durante il blitz sono state sequestrate diverse armi e stupefacenti.

Il punto di partenza è una cessione di 460 grammi di cocaina in via Palmi avvenuta il 5 luglio 2017 e che ha consentito agli investigatori di accertare due gruppi distinti che si occupavano dello spaccio nel quartiere di San Siro e a Buccinasco (Milano). Il primo faceva capo a Michele Luongo, 36enne di Manfredonia con diversi precedenti specifici, il gruppo di Buccinasco a Domenico Barbaro. Durante l'indagine sono stati sequestrati poco più di un chilo e 100 di cocaina, un chilo e 700 di marijuana e un fucile mitragliatore.

Nel periodo di analisi delle piazze di spaccio la Squadra Mobile ha dovuto affrontare anche la "faida di via Creta" avvenuta nel novembre 2017, ovvero le gambizzazioni di Mattia Antonio Bertelli e Roberto Strangi. Il 12 dicembre Davide Cannone e' stato arrestato per il tentato omicidio di Bertelli, nei confronti del quale vantava un credito di 36mila euro (sono entrambi destinatari dell'ordinanza eseguita oggi); mentre Davide Pezzolla per lo stesso reato contro Roberto Strangi.

I due gruppi si sono allontanati quando da Buccinasco non sono riusciti a fornire un chilo di cocaina a San Siro. A quel punto Luongo ha contattato l'intermediario Domenico Mesiano per colmare il buco della fornitura. Gli investigatori sono risaliti al gruppo dei fratelli Cilione, a capo della piazza di spaccio nel quartiere Bonola di Milano e nel comune di Robbio.

L'ultimo passaggio è stato l'individuazione del gruppo di Marco Cademartori e Salvatore Ponzo, due noti trafficanti che erano titolari della "Tierra nuestra latina", una ditta che spediva regolarmente dal Costa Rica container pieni di ananas e che una volta ogni tre mesi inseriva tra i bancali la partita di cocaina colombiana.