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Marcia No Tav, "70mila attivisti" in piazza a Torino contro l'Alta velocità

"Siamo una marea, qui non cʼè la ʼndrangheta", affermano i manifestanti in riferimento allʼinchiesta sulle infiltrazioni malavitose nei lavori al "Terzo Valico". La questura: "20mila presenze"

Marcia No Tav,
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Il movimento No Tav si riprende la piazza.

A Torino una sfilata imponente ha ribadito la totale contrarietà alla nuova ferrovia con un appello al M5s, come partito di governo, di "esser di parola e bloccarla". In strada molte bandiere del movimento, dei sindacati di base, dei partiti di estrema sinistra e degli antagonisti. Per gli organizzatori hanno sfilato almeno in 70mila. La questura: "20mila presenze".

"Qui non c'è la 'ndrangheta", aggiungono i manifestanti calcando il leitmotiv di Salvini per la sua manifestazione a piazza del Popolo e in riferimento all'inchiesta del procuratore di Reggio Calabria Federico Calfiero De Raho sulle infiltrazioni della malavita nei lavori per il "Terzo valico" e sulle intercettazioni registrate in cui dalla cosca Raso-Gullace-Albanese nel 2016 sarebbe partito l'ordine di organizzare manifestazioni "Sì Tav".

"E' il più grande corteo No Tav di sempre", sostengono inoltre gli oppositori alla Torino-Lione su notav.info, il sito internet di riferimento del movimento che si oppone alla nuova linea ferroviaria. "La valle invade Torino che si tinge dei colori notav. Lo slogan è chiaro, c'eravamo, ci siamo e ci saremo sempre. L'idea di futuro di una cricca di industriali alla canna del gas non rappresenta la Val Susa, non rappresenta Torino e non rappresenta questo Paese - scrivono ancora i No Tav -. Messa in sicurezza dei territori, investimenti nella scuola e nella sanità, tutela dell'ambiente queste sono le priorità che si leggono sui cartelloni e gli striscioni. Un diverso modo di vivere insieme e di immaginarsi un futuro radicalmente diverso dal disastro economico, etico ed ecologico degli ultimi trent'anni".

Il sindaco di Torino, Chiara Appendino, ha commentato positivamente la manifestazione, ribadendo la propria contrarietà all'opera: "Le persone vogliono ribadire che un futuro disegnato su un modello di sviluppo alternativo, sostenibile e collettivo è possibile. E che non può essere rappresentato dalla linea Torino-Lione". Appendino ha poi definito la Tav "una grande opera che rappresenta un modello di sviluppo del passato a fronte di un mondo che sta cambiando molto velocemente con prospettive inedite".