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Cina, clonate le prime 5 scimmie portatrici di malattie: sono insonni

Ottenute riprogrammando cellule di animali geneticamente modificati con il taglia-incolla del Dna

Scimmia clonata
ansa

Sono nati i primi cloni di animali portatori di malattie. Così, dopo Zhong Zhong e Hua Hua, i primi due esemplari di scimmia clonati nel 2018 con la tecnica della pecora Dolly, ora è la volta di 5 scimmie insonni, ottenute in Cina riprogrammando cellule di animali geneticamente modificati con il taglia-incolla del Dna.

Cinque scimmie fotocopia che non dormono - La ricerca è pubblicata su National Science Review e permetterà di studiare malattie finora impossibili da riprodurre in laboratorio, dall'insonnia ad alcune malattie neurodegenerative. Le cinque scimmie fotocopia che non riescono a dormire sono il frutto di due esperimenti condotti in Cina, nell'Istituto di Neuroscienze (Ion) dell'Accademia Cinese delle Scienze (Cas) a Shanghai. Sono stati condotti due esperimenti: nel primo sono state modificate le scimmie donatrici delle cellule malate, mentre nel secondo le cellule prelevate dalle scimmie geneticamente modificate sono state utilizzate per clonare scimmie portatrici dello stesso difetto genetico. 

Il primo esperimento e i disturbi impossibili da riprodurre in animali da laboratorio - Nel primo esperimento embrioni di scimmia sono stati modificati geneticamente utilizzando la tecnica che copia e incolla il Dna. I ricercatori hanno silenziato negli embrioni uno dei fattori che regolano il ritmo biologico (circadiano): dagli embrioni così modificati sono nate scimmie con disturbi finora impossibili da riprodurre in animali da laboratorio, come insonnia, squilibri ormonali legati ai diversi ritmi del sonno, ansia, depressione e comportamenti simili alla schizofrenia. 

Le scimmie utilizzate per studiare malattie umane come diabete e cancro - "I disordini del ritmo circadiano possono portare a molte malattie umane, compresi diabete mellito, cancro e malattie neurodegenerative", ha spiegato il coordinatore della ricerca, Hung-Chun Chang. Per questo, ha aggiunto, "le scimmie che abbiamo ottenuto potranno essere utilizzate per studiare sia lo sviluppo di queste malattie, sia possibili terapie".

Il secondo esperimento e il "metodo Dolly" - Nel secondo esperimento, dalle scimmie con i disturbi del sonno sono state prelevate cellule del tessuto connettivo (fibroblasto). Ciascuna di queste cellule adulte è stata poi trasferita nell'ovocita di un'altra scimmia in precedenza privato del suo nucleo. A questo punto, come accaduto nell'esperimento dal quale è nata la pecora Dolly e da cui sono nate nel 2018 le scimmie Zhong Zhong e Hua Hua, la cellula adulta ha cominciato a regredire dando origine a un embrione. Ciascuna delle cinque scimmie nate in questo modo è portatrice della stessa malattia di cui soffriva la donatrice delle cellule.