Dopo 18 anni emergono nuove immagini che ritrarrebbero Andrea Sempio in via Pascoli il giorno dell'omicidio. L'ex procuratore Venditti difende l'archiviazione: "Nessuna prova lo colloca sulla scena del crimine"
di Alberto DuvalSiamo a Garlasco, è il pomeriggio del 13 agosto 2007, le 15:53. Il corpo di Chiara Poggi è stato scoperto da poco. In queste foto inedite per 18 anni e acquisite dalla Procura di Pavia, scattate da un fotografo locale e pubblicate dal canale Bugalalla Crime della YouTuber Francesca Bugamelli, si vedono i genitori di Chiara, e Andrea Sempio fermo all'inizio di via Pascoli con di fronte Giuseppe Poggi. Eccolo ancora Sempio, mentre dal finestrino della sua auto parla con un cronista. Il trentasettenne raccontò di essere andato due volte quel giorno in via Pascoli, prima con il padre, poi ancora alle 16. "Ho trovato molta gente. Mi sono fermato per avere qualche notizia", aveva detto ai carabinieri.
"Foto che dimostrano la genuinità del suo racconto", ha affermato l'avvocato Angela Taccia. A difendere Sempio dall'accusa di omicidio ma anche se stesso, dall'accusa di corruzione per averlo archiviato troppo in fretta nel 2017, in cambio di denaro come sospetta la Procura di Brescia, l'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti.
Qual è l'elemento più concreto, secondo lei oggi, che dimostrerebbe ancora l'innocenza di Sempio?
"Sempio mon è sulla scena del crimine. Al di là delle indagini tecniche, DNA o non DNA, bisogna collocare Sempio sulla scena del crimine. E Bisogna collocarlo in un contesto di rapporti con la vittima. Tutto questo non c'è. Non risulta da nessuna parte".
Ci sarà il processo contro Sempio?
"Tanto baccano per nulla".
Dottor Venditti, Lei ha vinto tre ricorsi. Il Tribunale del riesame ha detto non ci sono indizi contro di lei però la Procura insiste che farà ricorso in Cassazione...
"Io non ho vinto niente, ha vinto la giustizia. Io avevo diritto di ricorrere a riesame, qualcuno dice che non dovevo farlo, che dovevo mostrare il contenuto di quello che era stato sequestrato. Ribadisco che questo è un diritto dell'indagato, è un mio diritto che ho esercitato ed era uno strumento per poter avere il pronunciamento da parte di un giudice che c'è stato per ben tre volte".
Lei ha mai preso i soldi per archiviare Andrea Sempio?
"Questa è un'accusa ridicola, non è infondata ma ridicola".