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Inverno: il Trentino cala il suo poker d'assi

Non solo sci: quattro musei d'eccezionale portata propongono mostre ed eventi di grande rilievo per un week end allʼinsegna dellʼarte

Un inverno a tutta cultura in Trentino: a Rovereto i capolavori dell'Ottocento al Mart, a Trento tre mostre temporanee al Muse e “Le scelte di Grezler” al Castello del Buonconsiglio, a San Michele all'Adige nuovo allestimento al Centro dedicato agli Usi e Costumi.

Quattro occasioni che meritano un viaggio.

Inverno: il Trentino cala il suo poker d'assi

Rovereto, da Courbet a Segantini - Progettato dall'architetto ticinese Mario Botta,il Museo Mart è un punto di riferimento internazionale nell'ambito della ricerca e della valorizzazione delle arti figurative contemporanee e ospiterà fino al 3 aprile la mostra “La coscienza del vero”, che raccoglie capolavori dell'Ottocento da Courbet a Segantini. L'allestimento indaga alcuni momenti della cultura figurativa ottocentesca in particolare nella stagione compresa tra il Romanticismo e l'Impressionismo, ovvero fra il 1840 e il 1895, anno della prima Biennale di Venezia. In esposizione ci sono circa 70 opere - provenienti sia dalle collezioni del Mart sia da prestigiose raccolte pubbliche e private - tra le quali spiccano i lavori di maestri indiscussi come Gustave Courbet, Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Giovanni Boldini e Franz Lenbach, ma anche Carlo Bellosio, Mosè Bianchi, Giustiniani Degli Avancini, Alessandro Guardassoni, Pompeo Marino Molmenti, Eugenio Prati e Giuseppe Tominz.

Dall'Africa alla biodiversità al Muse di Trento
- Con una superficie complessiva di circa 19 mila metri quadrati, il Muse di Trento è stato progettato dall'archistar Renzo Piano. Il museo delle scienze di Trento proporrà fino a metà gennaio le mostre temporanee “Ex Africa. Esplorazioni di arte e scienza by Jonathan Kingdon”, che raccoglie disegni, dipinti, sculture e altre opere capaci di tracciare un sorprendente itinerario scientifico e artistico dell'evoluzione e della biodiversità animale nel continente africano, “Coltiviamo il gusto. Tutto il buono dalla Terra trentina”, allestita a due passi dal museo per valorizzare l'eccellenza e la tipicità dei prodotti locali, e “Il cibo conta!”, un allestimento sui numeri dell'alimentazione, per capire sulla scorta di Expo come si potrebbe sfamare davvero il pianeta attraverso sei approfondimenti tematici: “Contiamo il cibo”, “Come siamo arrivati a questo punto?”, “A chi troppo, a chi niente”, “Il cibo pesa (sul pianeta)”, “Sopra e sotto il mare” e “Appuntamento al 2050”.

Le meraviglie del Castello di Trento
- Il Castello del Buonconsiglio a Trento è il più vasto e importante complesso monumentale del Trentino Alto Adige. Dal secolo XIII fino alla fine del XVIII residenza dei principi vescovi di Trento, presenta un apparato decorativo interno di grande pregio nel quale spicca il Ciclo dei Mesi, uno dei più affascinanti cicli pittorici di tema profano del tardo Medioevo. Ospiterà fino all'1 maggio la mostra “Le scelte di Grezler. Opere antiche della collezione Itas”. dedicata alla collezione d'arte donata da Claudio Grezler. L'esposizione è un omaggio a un uomo che ha avuto una grande passione: l'arte. Una passione che negli anni si tradusse nella formazione di una ricca quanto variegata quadreria personale, prevalentemente costituita da dipinti di artisti italiani e fiamminghi compresi tra il Cinque e l'Ottocento, tra cui spiccano opere a tema sacro e profano, ritratti, battaglie e paesaggi.

Il vino e i distillati, un museo - Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all'Adige, con i suoi cinque piani, le 43 sale e gli oltre 12 mila oggetti esposti, è il più importante museo etnografico italiano e uno dei più apprezzati in ambito europeo e alpino. A San Michele all'Adige è stato inaugurato il nuovo allestimento della sezione “Viticoltura enologia e distillazione”. La sezione si apre con la collezione di vitigni pregiati autoctoni ed eterotoctoni degli anni '30 ereditati dall'Istituto Agrario e prosegue poi con gli oggetti necessari per impianto e cura del vigneto, la parte dedicata al momento della vendemmia e alla lavorazione dell'uva per la vinificazione. Al centro della sala primeggia il monumentale torchio a trave pressante, datato 1743. Segue lo spazio dedicato alla distillazione delle vinacce, dove l'attenzione viene catalizzata da un particolare alambicco locomobile costruito nel 1910 che veniva usato nella zona del fiume Sarca per la distillazione a domicilio. Il percorso si conclude con la càneva, il locale tradizionalmente destinato alla conservazione di vini, grappe, formaggi e affettati.

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