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Valle d'Aosta: in visita al Castello di Fenis

Nel maniero rivivono i fasti medievali dellʼantica famiglia degli Challant

Principi e nobili del Medioevo, dame trecentesche e panorami mozzafiato: se vi piacciono, e ne siete affascinati, una visita a Castello di Fenis in Val d'Aosta, non lontano dal capoluogo e facilmente raggiungibile in auto, è davvero imperdibile! Scopriamo di più su questo antico maniero facendoci accompagnare da myownitaly.com sito di viaggi e turismo, che propone mete insolite e itinerari particolari nel nostro territorio.

Valle dʼAosta: in visita al Castello di Fenis

Provenendo da Torino o da Milano e andando verso Aosta, il Castello di Fenis si presenta in tutta la sua bellezza sul lato sinistro della strada. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, non è inerpicato su costoni di roccia della montagna, a dominare la valle o a difesa dei nemici, ma al contrario si adagia comodo e imponente su una piana circondata da prati e da magnifici vigneti.

Questo maniero infatti era destinato a prestigiosa sede di rappresentanza dei maggiori esponenti della antica e nobile famiglia valdostana dei Challant, che lo dotarono dell'imponente apparato difensivo, oltre che di eleganti decorazioni pittoriche per esaltare la propria potenza e ed il proprio prestigio. Il Castello, le cui origini non sono del tutto conosciute ancora oggi - chissà se anche in questo caso la base fu una villa romana? - è dotato di diverse torri e mura merlate che furono aggiunte ad un preesistente torrione verso la metà del secolo XIV da Aimone di Challant. Bonifacio I di Challant, figlio di Aimone, diede il via a una trasformazione del castello, riallineando tutti i livelli orizzontali interni e realizzando un nuovo piano nel sotto tetto, rifacendo tutte le coperture. Il cortile fu arredato con i due piani di ballatoi e con lo splendido scalone.

All'esterno del corpo centrale furono sistemate tratte di mura e si allestì anche una prigione (gli Challant amministravano la giustizia nel loro territorio). In uno degli spazi all'interno c'era anche una grande cisterna d'acqua, a garantire la sopravvivenza anche in caso di assedio. Aimone prima, e suo figlio Bonifacio poi, mantennero il feudo per oltre un secolo e segnarono il culmine della fortuna economica, politica e il prestigio di Fénis. Dopo la morte di Bonifacio I le fortune del ramo della famiglia Challant, proprietaria del castello, si ridussero considerevolmente. L'edificio appartenne al ramo di Fénis della dinastia fino al 1716, quando il maniero fu ceduto al conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana.Le successive vicende che segnarono la storia della nobile famiglia portarono il maniero ad un lento degrado, fino al totale abbandono: il castello diventò un'abitazione rurale, in cui le sale del pianterreno furono adibite a stalle, mentre il primo piano fu utilizzato come fienile. Il recupero del monumento si deve ad Alfredo d'Andrade, che lo acquistò nel 1895 e, dopo averne restaurato le parti più rovinate, lo donò allo Stato italiano.

Oggi l'edificio è di proprietà della Regione Valle d'Aosta, che lo ha destinato a sede del Museo del mobile valdostano. E' possibile visitare il castello di Fenis seguendo un percorso che attraversa l'edificio e che viene proposto tutti i giorni secondo il calendario previsto dalla Regione.

Per informazioni: www.comune.fenis.ao.it oppure www.lovevda.it