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Avventura in Islanda, tra scenari surreali e trekking indimenticabili

Crateri vulcanici, distese di lava, spiagge dalla sabbia nera come la pece e laghetti che riflettono le nuvole del cielo. Un viaggio di due settimane sulle strade di un Paese dalla natura incontaminata

Dal Web

Si dice che l'Islanda lasci il segno, che i suoi scenari non abbiano mai deluso i fortunati avventori e che la sua natura sia fra le più maestose al mondo: questo e altro è ciò che vi attende in questo paese, a poche ore di volo dall'Europa Continentale.

Con i suoi 319.400 abitanti, l'Islanda è ad oggi il paese europeo meno abitato (densità abitativa 2,99 ab./km²), il che garantisce una speciale sensazione di quiete a tutti i viaggiatori che vi si inoltrano. Scegliere l'Islanda significa lasciate il caos cittadino e l'afa metropolitana per godere, per esempio, di due settimane alle prese con distese infinite, paesaggi lavici dal sapore soprannaturale e scenari incontaminati che ispirano trekking indimenticabili.

1° settimana
Bagni nelle acque sulfuree della Laguna Blu
Arrivo a Keflavik, aeroporto internazionale a circa 50 km da Reykjavik (da Milano il volo dura 4 ore) e partenza per la Laguna Blu (lungo la strada tra Keflavik e Grindavik), uno dei simboli imperdibili dell'Islanda. Piccoli laghetti di un tenue azzurro surreale spiccano all'interno di un suggestivo paesaggio lavico. La Laguna Blu accoglie centinaia di visitatori tutti i giorni, ed è consigliabile andarci al mattino presto. Il biglietto d'ingresso è abbastanza alto (€ 30 a persona), ma la sensazione di pace e benessere che trasmette l'acqua riscaldata a 38 gradi è davvero impagabile. Si prosegue poi per Hella, cittadina nota per i suoi allevamenti di cavalli. Percorrerete la Ring Road (principale strada del Paese che fa il giro di tutta l'isola) e potrete visitare le cascate Urridafoss lungo la strada.
La sera si può alloggiare nella guest house/camping Arhus a Hella e sperimentare subito la quiete delle città semideserte dell'Islanda.

Trekking a Landamannalaugar

Il giorno dopo proseguite verso l'interno (strada statale 26, si lascia l'asfalto e si imbocca la strada sterrata) per Landammanalaugar, area che regala uno dei trekking più belli dell'Islanda e non solo: montagne colorate a perdita d'occhio, distese rocciose, nevai e sorgenti di acqua calda. Potete scegliere tra percorsi di 12 km e 15/16 km, ma ogni trekking è piuttosto facile e alla portata anche dei meno esperti. Qui conviene trascorrere almeno un paio di giorni per godere appieno la bellezza del luogo. Il freddo inizia ad essere più tagliente, e l'umidità non manca: attrezzatevi con abbigliamento adatto, e se dormite in tenda non dimenticate il sacco a pelo da alta montagna con piume d'oca. Dirigetevi poi verso sud, ritornando lungo la costa per fare tappa a Vik, con i suoi faraglioni e le pulcinelle di mare, e proseguite per il parco nazionale di Skaftafell. Qui si trovano 12mila kmq di ghiacciai, sentieri nella natura e percorsi tra betulle e cascate di durata variabile, una giornata o più giorni. E' una destinazione molto amata anche dagli islandesi che vi si riversano nel week end. Attenzione però, perché qui le strutture alberghiere scarseggiano: preoccupatevi di capire dove dormire per non rischiare di non trovare posti “coperti”. C'è comunque un campeggio nelle vicinanze... Per quando non sia esattamente un pernottamento particolarmente comodo e caldo.

Il surreale scenario degli iceberg di Jokulsarlon
Una delle tappe classiche del turismo in Islanda è Jokulsarlon, la laguna degli iceberg. Scorrono lungo le acque azzurre davanti agli occhi attoniti dei visitatori. Se non fosse per il freddo tagliente, resta uno degli scenari più suggestivi che si possano immaginare.

Dal Web

2° settimana
Trekking con ramponi sulla cime del Kverkfjoll
Giornata di viaggio in jeep per raggiungere la parte orientale del Paese (circa 200 km su strade anche sterrate che richiedono tempi di percorrenza più lunghi): le tappe intermedie possono essere Hofn, con il suo supermercato (i supermercati in Islanda aprono alle 10 di mattina), la Laguna dei cigni, e Djupivogur piccolo villaggio di pescatori. Passate poi per Seydisfjordur, la cittadina più bella della costa orientale con le sue pittoresche case colorate. Il viaggio prosegue sulle strade sterrate per approdare al rifugio di Kverkfjoll, con le sue grotte e le sorgenti di acqua calda. Dal rifugio potete organizzare l'escursione lungo le pareti di questo ghiacciaio con una guida locale (obbligatoria) e gli essenziali ramponi che permettono di salire e scendere lungo i ghiacci. Il freddo qui raggiunge le punte più alte (si aggira verso i 0 gradi). Facile trovare la neve, o la pioggia, ma nonostante le condizioni atmosferiche avverse, l'escursione merita.

Passeggiando attorno al “Lago dei moscerini”
Si prosegue verso nord, lungo le strade interne e si arriva a un'altra delle mete imperdibili dell'Islanda: il Lago Myvatn. Soprannominato “Lago dei moscerini” per la notevole quantità di insetti che lo popola, a seconda del clima si rischiano assalti veri e propri da parte di interi sciami di moscerini, attratti dalle cavità del nostro volto e interessati a entrarvi a tutti i costi. Nei supermercati trovate una retina (500 corone) per proteggervi, ma un foulard attorno al volto si rivela sufficiente. I percorsi che partono da qui sono numerosi. Da fare: Grjotagja (una grotta con acqua di un celeste surreale), Hverfell (un imponente cratere), Dimmuborgir (uno dei campi di lava più grandi del Paese). Altri percorsi e tappe in zona da non perdere sono: Krafla, con le sue pozze di fango ribollenti che evocano paesaggi danteschi e Hverir, con le sua sorgenti di acqua calda in cui immergersi in uno scenario dalle sfumature arancioni.

Whale watching, ovvero gita con le balene
Gli amanti della fauna non possono resistervi, ma quest'esperienza va ben ponderata prima di salire sul primo battello disponibile. Soffrite di mal di mare? Se la risposta è sì, allora evitate questa gita. E se la risposta è no, sappiate che con un mare mosso su mezzi di piccole dimensioni, vi potrà capitare di stare male... Come succede a circa il 65% dei partecipanti a queste escursioni, chiamati a passare 3 ore tra le più “difficili” di tutta la vacanza. Husavik è la meta più nota per l'avvistamento delle balene: osservare le megattere a pochi passi dal battello è uno spettacolo che vi ripagherà del sacrificio fisico che avete dovuto affrontare. E non stupitevi quando una bionda bellezza locale vi offrirà una tazza di cioccolata calda nel bel mezzo del tragitto, dimenticando che non è il cibo migliore per chi ha lo stomaco in gola... Tutto sommato siete in Islanda, un paese per veri duri!


DA SAPERE...
Per partire:
Carta d'identità (i documenti che hanno subito il rinnovo attraverso un semplice timbro, non vengono accettati)
Passaporto in corso di validità

Cosa portare:
Abbigliamento autunnale/invernale per le diverse escursioni termiche a seconda delle zone.
Ombrello per le frequenti piogge, pantaloni antivento e k-way.
Giacca a vento da montagna per le escursioni sui ghiacciai
Pile e intimo di lana sono consigliati.

Qui e là:
Le città sono poche e i supermercati scarseggiano, approfittate dei punti di ristoro quando li incontrate sul vostro percorso

Periodo consigliato:
Sia per godere dei paesaggi (albeggia verso le 4/5 di notte e tramonta il sole verso le 23 o 24 a seconda dei periodi) che per questioni climatiche (le temperature variano di zona in zona dai 15 gradi di Reykjavik agli 0 gradi dei ghiacciai), i mesi ideali sono da maggio a settembre.

Cosa mangiare:
Trota affumicata
Balena: è aperta una accesa campagna che cerca di sensibilizzare i turisti a non mangiare la balena, che a differenza di quanto si pensa, non è un piatto tipico islandese.

Info pratiche:
Corona/Euro: 163corone/1 euro
Fuso orario: - 2 ore