FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Nicaragua, una terra ancora da scoprire tra città coloniali, tartarughe e vulcani

Da Managua a Granada e Leon, sulle vette del Masaya e ai piedi del Mombacho: il Paese più grande del Centroamerica dove il tempo si è fermato

nicaragua
ufficio-stampa

"Voglio prendere riparo dalla pioggia veleno, dove le strade non hanno nome".

Era la metà degli Anni Ottanta e gli U2 scalavano le hit con "Where The Streets Have No Name", il brano scritto da Bono dopo un viaggio in Nicaragua. A quasi trent'anni di distanza, nulla è cambiato nel più grande Paese del Centroamerica. L'avventura non può che partire dalla Capitale, Managua, che ha in sè tutte le contraddizioni e le bellezze delle grandi metropoli.

Nicaragua, una terra ancora da scoprire tra città coloniali, tartarughe e vulcani

Vie senza nomi, piogge violente che si abbattono all'improvviso e che altrettanto rapidamente scompaiano per lasciare spazio ad arcobaleni dai rarissimi colori. Vecchie baracche che convivono con grattacieli, strade sterrate dove le carrozze trainate dai cavalli vengono superate dalle auto costosissime che sfrecciano al servizio della famiglia Pellas, originaria di Genova, che produce il famoso rum Flor de Caña e che in Nicaragua ha davvero trovato l'America. Non deve stupire se la vecchia "Cattedrale di Santiago" cade a pezzi. Danneggiata durante il terremoto del 1972, è da allora che si discute ancora se demolirla o restaurarla. Nella piazza della Repubblica arrivano gli echi dell'ennesima festa con tanto di banda che celebra il presidente Daniele Ortega, in carica dal 2007 e già leader dall'85 al 90 durante il governo sandinista, movimento rivoluzionario ispirato al leader della guerriglia antimperialista degli anni Trenta Augusto Sandino. A dimostrazione che il passato è più che mai attuale.

STREET FOOD E VULCANI -

Cercare conforto nello street food è d'obbligo. Così nei chioschetti si possono assaporare le vere specialità del posto, come il famoso Vigoron: insalata di cavolo, pomodori, cipolle e peperoncino marinati, yuca e pezzi di maiale. Tutto servito in foglia di banana. Per gustare il Gallo pinto, invece, bisogna aspettare il mattino. Servito soprattutto a colazione, è un piatto tradizionale a base di riso bianco e fagioli rossi e neri. Si completa con verdure, uova o con platano fritto. La carne invece è rigorosamente accompagnata dal chimichurri, miscela di spezie ed erbe aromatiche triturate. Sapori forti, colori sgargianti, natura incontaminata. Davanti al vulcano Masaya, pranzando al ristorante El Bucanero, può capitare di interrompere una chiacchierata rapiti dal panorama che lascia senza fiato. Quando invece si risale fino al cratere attivo, immersi tra fumi e odore di zolfo, si ha la sensazione di essere dentro la "bocca dell'inferno". D'altronde in cima sorge una Croce per scacciare il demonio, eretta da Padre Francisco Bobadilla, l'inquisitore che rispedì Cristoforo Colombo in madre patria per cattiva condotta. La sosta prevista è di pochi minuti e dimenticare le leggende popolari sarà facile addentrandosi nel mercato dell'artigianato più grande del Paese, presi tra le compere, rigorosamente in cordoba (la moneta locale). Borse in coccodrillo, manufatti in legno, ceramiche, sigari e, naturalmente, le famose amache. Che pochi chilometri più in là, a Granada, sono confezionate a mano dai ragazzi strappati alla strada dall'associazione Tio Antonio.

ALLA SCOPERTA DI GRANADA -

Già, Granada. Le case coloratissime caratterizzate dall'architettura coloniale, e ancora di più le numerosissime chiese conservano le tracce della dominazione spagnola. I pochi taxi e le tante carrozze permettono di visitare la città in poco tempo. Sul campanile della chiesa de La Merced i tetti dei palazzi assediati dalle gru raccontano di una città, sicuramente la più elegante del Nicaragua, che si sta attrezzando ad accogliere turisti che crescono di anno in anno. Come l'hotel-boutique "La Gran Francia" (www.lagranfrancia.com), vero gioiellino coloniale in cui ogni cosa è curata nei minimi particolari. Ma è in barca, sulle acque del lago alla scoperta delle Islates, un arcipelago di oltre trecento isole (molte in vendita a poco più di 100 mila euro) ai piedi del vulcano Mombacho, che la natura la fa da padrona. Scimmie di ogni specie che cercano il contatto umano, porgono la zampa e si avvicinano per guadagnare fette di mele e caramelle. I turisti, però, sono avvertiti: sono dispettose e sono capaci di afferrare gli oggetti più impensati per poi sparire nella foresta. La visita al parco del Mombacho è d'obbligo, anche perché tra i sentieri ci si può imbattere in impronte di puma e vedere uccelli come il Guardabbaranco che rarissimamente fa ammirare i suoi colori variopinti e che la tradizione vuole che in caso di avvistamento porti sette anni di fortuna. Racconti popolari a parte, le orchidee che crescono spontaneamente, le farfalle e le "buche" che sono delle vere saune naturali, fanno del parco un dei più belli del mondo con le felci "sensibili" che si richiudono non appena le si tocca. Tra le piante del caffè che costeggiano le strade si imbocca la via verso il mare.

MARE, SURF E TARTARUGHE -

La prima tappa è San Juan del Sur. Le spiagge sono la meta dei surfisti che arrivano in ogni stagione dell'anno. Ma la vera sorpresa è dietro l'angolo, dopo una sosta in uno dei tanti ristoranti davanti al mare (delizioso il Vivian - www.restaurantevivian.com), eccoci al Refugio de Vida Silvestre La Flor, dove da giugno a gennaio arrivano - persino dall'Australia - le tartarughe Paslama. Quando di notte, nel silenzio più assoluto, si fanno spazio tra le onde e attraversano la spiaggia per deporre le uova, lo spettacolo e l'emozione valgono l'intero biglietto per il Nicaragua. Si possono vedere solo durante il quarto lunare crescente e calante e la meticolosità con cui scavano la buca e poi la ricoprono per proteggere le uova dall'attacco dei serpenti lascia senza parole. Al Parque Maritimo El Coco (www.playaelcoco.com.ni), dove si può anche pernottare, invece, vengono custodite le uova e non appena si schiudono le tartarughine possono iniziare la loro avventura verso il mare.

LA VIVACITA' DI LEON -

Il rumore delle onde di Playa Coco a León viene sovrastato da quello della gente che imperversa per strada in una festa di colori e suoni. La città è la più viva di tutto il Paese. Centro nazionale della cultura universitaria, vanta 16 monumenti coloniali, prima fra tutti la cattedrale dell'Assunzione, la più grande del Centroamerica, dichiarata Patrimonio dell'Umanità. Se dentro riposa Rubén Darío, poeta, padre del Modernismo e Cavaliere delle scritture castigliane, sui tetti immacolati, che si possono attraversare solo se scalzi, l'atmosfera fa tornare un po' bambini, con quella sensazione di fare qualcosa di "proibito" e bello insieme. Una nota a parte merita il Centro de Arte Fundacion Ortiz Gurdian che accanto alle icone religiose, vergini Pachamama in primis, regala il meglio della produzione degli artisti contemporanei, con installazioni che non hanno nulla da invidiare ai musei di Parigi, Londra o New York. Intanto in piazza ci si tuffa di nuovo nel passato, con i carrettini che vendono granite, accompagnate da preghiere colorate. Che non si recitano più all'Hotel El Convento (www.elconventonicaragua.com), meraviglioso monastero convertito in albergo. Dove il tempo sembra essersi fermato. Come in tutto il Nicaragua, che nonostante confini da una parte con l'Honduras e dall'altra il Costa Rica, e sia bagnato dall'Oceano Pacifico e dal Mar dei Caraibi, è rimasto sempre fedele a se stesso.

IL PACCHETTO DI VUELA -

Nove giorni e 7 notti. Quota netta per persona in camera doppia: 1.380,00. La quota comprende: Voli intercontinentali Trasferimenti privati per tutto il viaggio; Ferry a Ometepe; 2 notti di pernottamento e prima colazione a Managua; 1 notte di pernottamento e prima colazione a Leon; 1 notte di pernottamento e prima colazione a Granada; 1 notte di pernottamento e prima colazione a Ometepe; 2 notti di pernottamento e prima colazione a San Juan del Sur; tour con trasferimenti e ingressi a Leon e Granada; guida in spagnolo/inglese; guida in italiano su richiesta Visita al Parco Nazionale del vulcano Masaya e il mercato di artigianato; Visita alla Riserva Naturale del Vulcano Mombacho; Visita al museo del Ceibo; Visita ai petroglifi della “Finca Porvenir”; Visita alla laguna Charco Verde; City tour della città di Managua; La quota NON comprende: tasse aeroportuali (400 euro circa) Tasse aeroportuali per voli interni (2 usd a tratta) Tassa aeroportuale per uscire dal paese (42 usd). Tassa turistica da pagare all'arrivo in Nicaragua (10 usd). Quota d'inscrizione e assicurazione medico/bagaglio (40 euro). Per info: Vuela (www.vuela.it). TAP, che ha appena inaugurato un volo triangolare Lisbona-Bogotà-Panama City (www.flytap.it). Ente del Turismo del Nicaragua (www.visitnicaragua.com, www.intur.gob.ni).