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Monastero Bormida: tra nobili cavalieri e polenta da guinness

Nel Monferrato un intrigante castello che strizza l’occhio ai golosi

Monastero Bormida: tra nobili cavalieri e polenta da guinness - foto 1
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In provincia di Asti, tra le dolci colline del Monferrato e adiacente al fiume da cui prende nome, ecco stagliarsi il piccolo borgo di Monastero Bormida, che oltre all'antica storia medievale vanta una manifestazione gastronomica tra le più antiche d'Italia: la "Sagra del polentone".

Monastero Bormida: tra nobili cavalieri e polenta da guinness

 

Ci accompagna nella nostra visita Myownitaly.com, sito di viaggi e turismo che propone itinerari nuovi e inconsueti alla scoperta dei luoghi più segreti del nostro territorio. Il visitatore al suo arrivo deve attraversare il ponte romanico, una delle più interessanti opere di ingegneria civile medioevale della valle; si arriva così alle antiche mura. Da qui, attraversando una vecchia porta di ingresso nell'antica cinta muraria, si accede all'interno del castello di Monastero Bormida, il cui nome trae origine dal fiume e dalla vocazione religiosa. L'origine del borgo è molto antica: risale all'anno 1050 circa, periodo di insediamento di una comunità di monaci benedettini chiamati dal marchese Aleramo di Monferrato da San Benigno Canavese per dissodare e seminare le terre devastate dalle invasioni di Saraceni.

Il castello attuale corrisponde appunto al sito dell'originario monastero, di cui restano soltanto la torre campanaria e pochi tratti murari, in particolare quelli prospicienti la piazza della torre; molto probabilmente esisteva una precedente fondazione monastica longobarda legata al culto di Santa Giulia, ancora oggi patrona del paese.

Nel corso del XV secolo i marchesi del Carretto aggiunsero una prima struttura difensiva, a cui fecero seguito successive ristrutturazioni ed ampliamenti, come l'arco di epoca medioevale che unisce il castello alla torre, alta ben 27 metri e ornata da fregi e archetti pensili realizzati in mattoni e pietre, giunta fino a noi in ottime condizioni. Il castello oggi presenta una facciata seicentesca e mantiene sul retro la loggia cinquecentesca.

La visita inizia percorrendo il perimetro esterno del Castello, quindi si entra all'interno, nei piani nobili, le cui stanze, trasformate nel XVII secolo, conservano splendidi pavimenti a mosaico e soffitti a vela e a crociera, affrescati a motivi floreali e geometrici. E' interessante anche la visita alle cantine e ai camminamenti.

La piazza davanti al castello ospita fin dal 1573 una bella sagra che viene riproposta ancora oggi nella seconda domenica del mese di marzo: la “Sagra del Polentone”, è l'occasione in cui il borgo e il territorio festeggiano la fine dell'inverno con il più tradizionale dei prodotti: la farina di mais. La festa è legata alla leggenda secondo la quale il Marchese Della Rovere, in un atto di generosità, al termine di un inverno particolarmente rigido e di grande povertà per la popolazione, si fece costruire un gigantesco paiolo di rame dai caudriné, ovvero dai calderai che tutti gli anni si spostavano nelle campagne riparando pentole e utensili, rimasti stavolta bloccati in paese a causa delle eccezionali nevicate. Il Marchese mise quindi a disposizione una gran quantità di farina e sfamò tutti i sudditi con polenta, frittata di cipolle e salsiccia. I calderai, per riconoscenza, regalarono al paese l'enorme paiolo di rame, lo stesso in cui viene tuttora cotta la gigantesca polenta, che viene servita al pubblico, secondo tradizione, con accompagnamento di salsiccia e frittata di cipolle.

Nel 2002 il Guinnes dei Primati ha assegnato alla sagra il record di più grande polenta del mondo (trentasei quintali di prodotto, cucinato in un paiolo appositamente costruito per l'occasione e oggi esposto sulla piazza a fianco del castello.

Info: www.comune.monasterobormida.at.it/

Per conoscere le bellezze del Piemonte, guarda il video tratto dall'archivio di Luoghi di Magnica Italia.