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Dolomiti Friulane: il sapore vero della montagna

Paesaggi maestosi, ecosistemi rari, sapori intensi e un mondo di sport

Le Dolomiti Friulane, situate nella parte occidentale della regione, sono un lembo d'Italia in cui la montagna conserva il suo sapore più autentico. Tra scenari suggestivi, a volte anche aspri, il visitatore trova luoghi non troppo battuti dal turismo di massa, con angoli nascosti di incontaminata bellezza, ma anche ben attrezzati per offrire tutto quello che serve per una vacanza confortevole, divertente e soprattutto autentica. Le persone sono cordiali e amichevoli per loro intima natura, pronte ad offrire un'ospitalità schietta e a condividere in una tavola gustosa e a tratti rustica, i prodotti più genuini della terra.

Dolomiti Friulane: il sapore vero della montagna

La montagna dunque è grande protagonista. Ci troviamo in provincia di Pordenone, in una zona che per la bellezza dei luoghi e per il valore naturalistico del territorio è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità Unesco. La natura è selvaggia come accade in pochi luoghi dell'arco alpino, i paesaggi sono incontaminati e i paesi conservano il loro aspetto austero tra architetture in pietra e antiche tradizioni. Ogni località offre una miriade di itinerari di varia lunghezza e difficoltà, da percorrere a piedi, in bicicletta, per arrampicare, o semplicemente per passeggiare nel silenzio, ammirando piante e fiori nell'attesa di un incontro ravvicinato con cervi, caprioli, stambecchi e uccelli rapaci.

Un aspetto paesaggistico particolarmente interessante è quello offerto dai Magredi: il nome, che letteralmente significa “terre magre”, definisce una zona dalla morfologia molto particolare, in cui la scarsità estiva di acqua si incontra con i depositi ghiaiosi del torrenti Cellina e Meduna alla loro confluenza nel Tagliamento, creando una serie di coni detritici che si allungano dalla base delle montagne verso la pianura. In questa zona sono tracciati alcuni itinerari cicloturistici di grande interesse, visto che la zona ha un ecosistema unico, simile solo a quello della steppa, e ospita una fauna ricchissima.

Risalendo verso le montagne, ci si inoltra nel Parco Regionale delle Dolomiti Friulane (www.parcodolomitifriulane.it ), con quasi 40mila ettari di natura incontaminata. Tra le località più note di questa zona ci sono Piancavallo, attrezzata stazione sciistica, molto apprezzata anche per gli sport estivi; il Parco del Prescudin, oasi naturalistica ricca di specie rare di fiori e arbusti. Vi si arriva dopo aver risalito la Valcellina, dove i torrenti hanno un colore unico tra il verde e il turchese, lo stesso che si ritrova nel pittoresco lago di Barcis. Questa particolare colorazione è dovuta a una serie di fattori, tra cui i carbonati presenti nelle acque, l'incidenza dei raggi del sole e i riflessi del cielo e degli alberi sulle rive. Qui, l'impeto delle acque e i diffusi fenomeni di carsismo hanno scavato gole e forre straordinarie: partendo dal comune di Barcis i più avventurosi possono esplorarle in una spedizione di canyonig, ma chi preferisce vie più tranquille può approfittare dell'escursione con il trenino turistico che percorre la strada lungo la forra del Cellina, molto bella da percorrere anche in bicicletta. (www.riservaforracellina.it), per ammirare doline, scanellature, pozzi e grotte spettacolari, immerse in una fitta vegetazione. Non lontano da qui si trovano i villaggi di Poffabro e Frisanco, con le loro case di pietra, appartenenti al circuito dei “Borghi belli d'Italia”; ancora più in là si trovano Erto e Casso, scampati alla tragedia della diga del Vajont di cui nel 2013 è stato ricordato il 50° anniversario: un luogo che ancora conserva tutta l'inquietante atmosfera legata allo spettro di un dramma ancora vicino e tangibile. Un'altra riserva naturale di grande bellezza e quella del Recinto faunistico di Pianpinedo: si tratta di 35 ettari di montagna, in cui vivono in libertà caprioli, cervi, stambecchi, con infinite possibilità di trekking e di lunghe camminate o escursioni in mountain bike in un ambiente incontaminato.

Un altro luogo in cui provare l'emozione del canyoning è la grotta di Pradis, nel cuore delle Prealpi Carniche: accanto alla grande grotta capace di ospitare fino a mille persone, come avviene in occasione della suggestiva Messa di Natale, si scende in uno spettacolare orrido solcato da un torrente impetuoso. Si può scendere anche in modo meno avventuroso, attraverso un sistema di scale e di camminamenti di cemento: anche se il percorso è sicuro e riparato da parapetti che lo mettono alla portata di tutti, è opportuno affrontare l'escursione con scarpe robuste e anti scivolo. Informazioni sul sito www.grottedipradis.it. Le discese di canyonig sono coordinate presso il ristorante Il Furletto dalla società cooperativa Alkosa (www.liveandplay.net).

E se, dopo tanta natura, si sente il bisogno di una visita in ambito più urbano, vale la pena arrivare fino a Magnago, capitale italiana delle lame e dei coltelli, oppure a Sequals, patria di terrazzai e mosaicisti e città natale del campione di boxe Primo Carnera, in cui fare sosta nell'albergo ristorante Al Belvedere (http://www.albelvedere.it/) per assaggiare le prelibatezze della cucina con erbe e fiori; o anche a Spilimbergo, con il suo castello medievale, il duomo, il borgo antico e soprattutto la Scuola Mosaicisti, unica al mondo. (http://scuolamosaicistifriuli.it/).