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In Camargue, tra fenicotteri rosa e cavalli bianchi

Le inviate del programma ci guidano nella splendida natura di questa regione della Francia, in una natura straordinaria e tra splendidi animali

In Francia, tra il Mar Mediterraneo e i due bracci del delta del Rodano, si estende la Camargue che costituisce il più grande delta fluviale dell'Europa occidentale e può essere considerata una vera e propria isola, racchiusa fra il Grand Rhône e il Petit Rhône.

E' suddivisa in Petite Camargue, Grande Camargue e Plan du Bourg, ma i suoi confini vengono modificati continuamente dal fiume Rodano che trasporta a valle ingenti quantitativi di melma e detriti, creando una regione dalla bellezza naturale selvaggia e dall'anima indomabile.

Si tratta nel complesso di una zona umida che con le sue paludi e acquitrini, costituisce un ambiente estremamente favorevole a diverse specie di volatiti, stanziali e migratori, come garzette, sgarze ciuffetto, aironi guardabuoi e rossi, nitticore, avocette e cavalieri d'Italia, anche se sono i fenicotteri rosa i protagonisti assoluti del paesaggio.
Ogni anno ne arrivano oltre 10 mila coppie per nidificare e migrano verso zone più calde alla fine dell'estate. La loro siluette è inconfondibile, le lunghe zampe consentono di mantenere il corpo all'asciutto, mentre con il becco ricurvo setacciano i bassi fondali in cerca di gamberetti. È proprio questo tipo di dieta il segreto del colore rosa della loro livrea, che si fa più intenso nel periodo invernale.

Nel cuore della Camargue si trova il borgo di Sainte Marie de la Mer, un antico villaggio di pescatori, che ha ispirato anche alcune tele di Van Gogh. Les Saintes Maries de la Mer è conosciuto per le sue bellezze naturali ed architettoniche, ma anche per essere meta di pellegrinaggi, poiché si venera santa Sara, protettrice della comunità gitana. Secondo la tradizione Maria Maddalena, Maria Salomé e Maria Jacobé sarebbero approdate qui insieme alla serva Sara, dopo aver vagato in mare su una barca priva di remi.

I bianchi cavalli della Camargue sono uno dei simboli di questa regione e si chiamano proprio “camargue”. Appartengono ad una razza antica, conosciuta fin dai tempi di Giulio Cesare, endemica della zona; sono animali robusti, di taglia piccola e di buon carattere, ed è facile vederli correre liberi e pascolare nelle distese erbose. Quando nascono sono scuri e acquisiscono il colore bianco nell'età adulta. Sono da sempre usati dai “gardians”, i butteri locali, per la conduzione delle mandrie.

Il Parco Naturale Regionale della Camargue è un sito d'importanza europea, una meta imperdibile per chi voglia conoscere un angolo di Francia selvaggio ed autentico, ricco di fascino e suggestione.