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Chiude l'account Twitter della Svezia: era gestito dai cittadini

Il 30 settembre terminerà lʼesperimento social che ogni settimana dal 2011 ha visto uno svedese alla guida del profilo del suo Paese

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Dopo sette anni sta per concludersi l'esperimento social di @sweden, l'account Twitter nazionale condiviso che è stato gestito da un cittadino diverso ogni settimana.

Una delle modalità più brillanti di utilizzare Twitter terminerà il 30 settembre, quando l'ultimo dei 356 “curatori” smetterà di cinguettare. Ne ha dato l'annuncio lo Swedish Institute, l'agenzia governativa ideatrice del progetto.

L'idea Far conoscere la Svezia attraverso le esperienze e le opinioni di chi ne fa parte. E' l'idea semplice e, come testimoniano i numeri raggiunti, efficace dell'istituto promotore del turismo svedese. Oltre a diversi premi legati alla comunicazione, dal dicembre 2011 il profilo ha conquistato 146.000 follower, 36.000 in più rispetto all'account ufficiale tradizionale del Paese, e ha interagito con oltre due milioni di utenti da tutto il mondo. Gestito dallo Swedish Institute, il profilo è passato di mano in mano tra la gente comune: i curatori sono stati scelti tra gli abitanti della Svezia e i cittadini svedesi residenti all'estero. Insomma, come si legge sul sito, "ogni settimana, una nuova persona è @sweden".

Le regole A ogni passaggio di consegne gli amministratori cambiano il nome dell'account aggiungendo quello del curatore di turno e ricordano la linea da tenere per interagire con l'account, sintetizzabile in un concetto: bando al cosiddetto “hate speech”, che tanti utenti di Twitter additano come il male più grande del social network. Niente offese o insulti, rispetto per il prossimo e così via, nel tentativo di costruire uno spazio virtuale privo di attacchi personali. Per quanto riguarda gli obblighi dei curatori, possono scrivere ciò che vogliono, in inglese, a patto che questo non violi le leggi svedesi, non sia una trovata promozionale e non costituisca una minaccia alla sicurezza. Internet però è cambiato - sostengono dallo Swedish Institute - e il progetto giungerà al termine il 30 settembre 2018, con l'ultimo tweet del 356esimo curatore.

Il primo E' impossibile ricondurre ciascun post al proprio autore perché il cambiamento di nome ha anche effetto retroattivo, perciò tutti i tweet riportano il nome del curatore attuale, che al 7 settembre è Erik Hansson. Inoltre, alcuni sono stati rimossi dal social. Tuttavia, tutti i cinguettii sono archiviati per autore sul sito di Curators of Sweden. In principio fu Jack Werner, scrittore di 22 anni, oggi giornalista, che il 10 dicembre 2011 si presentò così: “Bene, suppongo che adesso sia io a comandare in questo account”.

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Le risposte a Trump Da allora il tono medio dei post è rimasto ironico e divertito, ma talvolta la libertà di scrivere qualunque cosa è stata oltrepassata, come nel caso di alcuni tweet antisemiti di una curatrice. Il momento di massima celebrità dell'account è stato raggiunto nel febbraio 2017, quando Mark Karlsson decise di rispondere a Donald Trump. Insediato alla Casa Bianca da un mese, durante un comizio il presidente degli Stati Uniti fece riferimento a un attacco terroristico in Svezia che non c'era mai stato. Così Karlsson colse la palla al balzo e, dal profilo @sweden, taggò Trump e scrisse: “Facciamo chiarezza: ieri sera sono accadute tante cose in Svezia. Accadono cose in ogni momento. Ma non le cose che Trump sta diffondendo”.

La mossa fruttò all'account migliaia di interazioni e Karlsson continuò a twittare post simili, dicendo, tra l'altro, che in Svezia vengono commessi circa cento omicidi all'anno, quanto in due giorni negli Stati Uniti:

Il più piccolo Il curatore più giovane, Erik Isberg, aveva 18 anni e frequentava il liceo quando divenne @sweden per una settimana, nel 2012. Il suo "regno" non fu particolarmente significativo, ma per via della sua giovane età fu intervistato dal New York Times in un articolo dedicato all'account svedese. “In uno dei miei primi tweet – disse al quotidiano statunitense – ho scritto finish (finire) con due n, trasformando la parola in Finnish (finlandese)”. Dopo la vergogna iniziale si è detto di aver rappresentato il tipico svedese, dal momento che “molti svedesi non parlano un perfetto inglese”.

Nel corso degli anni, l'account ha regalato diverse perle. Ecco le migliori: