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Il web cambia il modo di fare shopping, tra Ropo e Showrooming

L'87% dei consumatori in Italia compera in negozio dopo essersi documentato in rete; 7 su 10 invece, provano il prodotto in store prima di finalizzare l'acquisto online

CONNECTED COMMERCE
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Il processo di acquisto del consumatore è sempre meno lineare e sempre più diversificato: ci si informa online e si acquista offline ma, al tempo stesso, si fa largo l'abitudine di cercare informazioni mentre si è nel punto vendita o di toccare con mano il prodotto in store per poi cercare online il prezzo migliore.È questo, in sintesi, quanto emerge dalla nuova edizione di "Connected Commerce: A Snapshot of the Modern Shopper", una ricerca condotta da DigitasLBi in Belgio, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Singapore, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti, per tratteggiare il comportamento d'acquisto dei consumatori e delineare il futuro del retail.

LO SMARTPHONE AL CENTRO DELLO SHOPPING - Più della metà dei consumatori italiani (56,2%) concordano nell'affermare che l'arrivo degli smartphone ha modificato il modo in cui fanno shopping. E se solo il 28% degli utilizzatori di smartphone” afferma di aver effettuato un acquisto dal proprio dispositivo mobile negli ultimi 3 mesi, ben il 71,7% dichiara di utilizzare il proprio smartphone all'interno di uno store per cercare online maggiori informazioni sul prodotto.

DAL ROPO ALLO SHOWROOMING -
La tendenza al ROPO (Research Online Purchase Offline, l'abitudine a documentarsi in rete su un prodotto prima di acquistarlo fisicamente in negozio) è un fenomeno che si sta evolvendo di pari passo con la diffusione delle nuove tecnologie applicate alla sfera dei mobile device. E se da un lato resta altissima (l'87,1%) la percentuale degli intervistati che confermano la tendenza a scandagliare la rete alla ricerca di informazioni utili prima di recarsi in un negozio ed acquistare, dall'altro si sta affermando il fenomeno diametralmente opposto dello Showrooming, cioè visitare il negozio per toccare con mano il prodotto e poi procedere con l'acquisto altrove, tendenzialmente online e ad un prezzo più basso.

SHOWROOMING
- Per chi dichiara familiarità con lo Showrooming, le nuove tecnologie giocano decisamente un ruolo fondamentale: quasi 6 intervistati su 10 affermano (55,9%), infatti, di mettere mano al proprio smartphone una volta entrati in uno store per verificare se altrove – on o offline - lo stesso prodotto è disponibile ad un costo più contenuto; nei casi in cui la differenza di prezzo sia del 5%, il 65% deciderebbe di abbandonare il negozio, finalizzando l'acquisto attraverso il canale più economico. La percentuale sale al 96% se lo sconto applicato altrove fosse del 20%.

IL NEGOZIO TRADIZIONALE -
Ma come viene considerato, dagli italiani, il ruolo del negozio? Lo store fisico continua a mantenere un forte appeal per i consumatori che lo frequentano, per esempio, per testare dal vivo i prodotti (69,5%) o per affidarsi alla cortesia e all'esperienza di personale (51,8%).

IL RUOLO DEI SOCIAL NETWORK -
In un'esperienza di acquisto sempre più influenzata dal digital, non potevano non essere coinvolti i social network, che ormai vantano interfacce sempre più complete e fruibili anche da dispositivi mobili. In Italia Facebook (47,1%) e Youtube (25,4%) si attestano come i 2 social in grado di influenzare maggiormente le decisioni di acquisto del consumatore finale, seguiti da Google+ (23,8%) e Twitter (11,9%).

Tra i contenuti "social" in grado di spingere un utente a visitare un particolare negozio o a comperare un determinato brand, spiccano le promozioni (64,9%), i post degli amici (57,3%) e le inserzioni pubblicitarie (55,3%). Più di 4 italiani su 10 affermano, infine, di postare sul proprio profilo informazioni relative agli ultimi acquisti effettuati, soprattutto quando sono convinti di aver fatto un ottimo acquisto (39,7%) o semplicemente per informare gli amici delle ultime novità messe nel carrello (38,2%).

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