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"Sfida accettata": dalla sensibilizzazione alla nostalgia sui social

Lʼobiettivo della challenge, nata diversi mesi fa tra India e Regno Unito, consiste nel "mettere la faccia" nella lotta contro il tumore

#SfidaAccettata.

Avrete sicuramente notato questa scritta nelle bacheche Facebook di amici e conoscenti. Si tratta di una catena social nata nell'agosto scorso in India e diffusa prima nel Regno Unito per poi diventare virale in tutto il mondo: chi clicca "mi piace" alla foto è sfidato a caricarne una personale del passato in bianco e nero, con un messaggio allegato di invito a fare lo stesso per i propri contatti. L'obiettivo all'origine è quello di sensibilizzare gli utenti alla lotta contro il cancro.

Due sono le regole della catena: pubblicare una foto in bianco e nero e accompagnarla dalle parole che contengono l'hashtag #ChallengeAccepted. Non tutti però conoscono il vero motivo per il quale il gioco abbia avuto inizio e il suo significato, proprio come nel telefono senza fili, è cambiato di foto in foto passando soprattutto in Italia da una sensibilizzazione ad una catena nostalgica di "ritorno al passato".

La natura della sfida è simile a quella della più famosa Ice Bucket Challenge che due anni fa, in nome della sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla Sla, ha portato diverse persone a postare online video in cui si gettavano addosso secchi di acqua ghiacciata.

L'utente che riceve un "mi piace" alla propria foto in bianco e nero del passato, deve quindi inviare questo messaggio: "Dato che hai messo “Mi piace alla mia foto”, ora devi postarne una in bianco e nero, scrivendo “Sfida accettata”. Riempiamo Facebook di foto in bianco e nero per mostrare il nostro supporto alla battaglia contro il cancro. È questa la sfida. Quando i tuoi amici metteranno "Mi piace" al tuo post, invia loro questo messaggio".

Non è molto chiaro come una simile catena social possa aiutare la lotta contro il cancro, infatti non mancano le proteste di chi ritene questa operazione inutile o inadeguata poichè porta poi ad allontanarsi dal senso principale per mettersi in evidenza con i propri scatti.

"Tutta questa campagna va contro quelli che hanno un tumore. Non li aiuta, non hanno bisogno di selfie. - protesta una madre 36enne di nome Rebecca Wilkinson a cui, nel 2013, è stato diagnosticato un cancro al seno - Qualcuno ha deciso di iniziare una campagna virale su Facebook che non serve a ottenere un bel niente. Stanno usando il cancro solo per il gusto di far diventare virale qualcosa. Fermatevi."