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Nadia Toffa torna in pubblico per la presentazione del libro su Wondy

Lʼinviata delle Iene al Dal Verme di Milano per il romanzo "Mi vivi dentro", dedicato dal giornalista Alessandro Milan alla moglie Francesca Del Rosso

Nadia Toffa torna in pubblico per la presentazione del libro su Wondy - foto 1
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Dopo l'annuncio della sconfitta del cancro dallo studio de "Le Iene", Nadia Toffa è tornata in pubblico.

Lo ha fatto davanti alla platea del Teatro Dal Verme di Milano per la presentazione di "Mi vivi dentro", romanzo che Alessandro Milan ha dedicato alla moglie, Francesca Del Rosso, detta Wondy, scomparsa a causa di un tumore nel 2017. "Un onore enorme per me essere qui", ha detto la Toffa, che era anche sua amica.

Durante la serata Nadia Toffa ha preferito non parlare di sé e del suo dolore, né a margine né durante la presentazione del romanzo. Ma l'inviata de "Le Iene" ha raccontato: "Francesca era una forza della natura, quando l'ho conosciuta non sapevo della sua malattia. Aveva un'energia travolgente, degli occhi da furetto, e quando poi ho saputo della malattia ho pensato: 'che forza questa ragazza'. Alessandro le fa da specchio: le lacrime che piangeva lui, sono quelle che lei si portava dentro. E per piangere ci vuole tanta forza ed energia".

Il palco è tutto per Wondy, "Wonder Woman", un soprannome ad hoc, che Francesca si portava addosso dagli anni dell'università. come ha raccontato Milan descrivendola: "Una persona vulcanica e travolgente, quasi rompiscatole, a volte". Ma il libro, precisa l'autore, non è "un'agiografia né una storia sulla sofferenza e sulla malattia, anche se inevitabilmente ci sono. E' un racconto di una storia d'amore normale, come ce ne sono milioni in Italia". Lo stesso Alessandro Milan, tra aneddoti di vita quotidiana e famigliare ha rivelato: "Racconto sia i momenti belli che l'oggi, il difficile e la necessità di dover andare avanti senza farsi travolgere dal dolore, che però non bisogna accantonare".

Resilienza è la parola chiave. "Pensavo di non scrivere nulla, di me e Francesca, ma poi le parole sono diventate la terapia per buttare via il veleno", ha raccontato ancora Alessandro. E' proprio Nadia a consolarlo: "Quando ho letto questo passaggio, ho riflettuto a lungo. Se mi dicessero: 'hai due mesi di vita' non credo che mi lancerei con il paracadute o farei il giro del mondo. Continuerei a vivere la mia vita. Non c'è nessuna esperienza più imperdibile della vita e tu le hai fatto vivere la sua vita".