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Festival di Sanremo 2016, Pausini ed Elton John nella serata delle coccarde arcobaleno

Eʼ partita la 66.ma edizione della kermesse canora. Spettacolo senza (i temuti) scandali ma presa di posizione "subliminale" di alcuni cantanti sulle unioni civili. Nella classifica a rischio eliminazione Bluvertigo, Dear Jack, Irene Fornaciari e NoemiI look: una prima serata austera

Festival di Sanremo 2016, Pausini ed Elton John nella serata delle coccarde arcobaleno - foto 1
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Prima serata della 66.ma edizione del Festival di Sanremo.

Si sono esibiti i primi 10 campioni mentre super ospiti sono stati Laura Pausini ed Elton John. Niente discorsi pro unioni civili da parte dell'artista inglese ma molti dei cantanti in gara si sono esibiti mostrando un nastro arcoblaneo. Dopo le votazioni a rischio eliminazione Bluvertigo, Dear Jack, Irene Fornaciari e Noemi.

Festival di Sanremo 2016, Pausini ed Elton John nella serata delle coccarde arcobaleno

Dunque qualche risultato a sorpresa in questa prima serata. I primi sei posti della classifica, rigorosamente non in ordine, sono occupati da Enrico Ruggeri, Arisa, Stadio, Caccamo e Iurato, Lorenzo Fragola e Rocco Hunt. Tra le canzoni a rischio la sorpresa è rappresentata da Noemi, alla vigilia data tra le favorite. Una serata all'insegna della normalità a dispetto di qualche uscita a effetto attesa alla vigilia. Carlo Conti ha disinnescato ogni possibile fonte di polemica facendo finta di nulla sui nastri arcobaleno sfoggiati da alcuni cantanti e lasciando cadere nel vuoto l'accenno di Elton John alla sua paternità. Quel del Festival classico, formato gran varietà, è una formula che evidentemente funziona se è vero che gli ascolti sono stati perfettamente in linea con la prima serata dell'anno scorso: la prima parte ha raccolto 12 milioni 515mila spettatori per il 49.2% di share, mentre la seconda 5 milioni 906mila con il 52.3%. Nel 2015 il primo festival di Conti aveva ottenuto 13 milioni 210 mila spettatori (share 49%) nella prima parte e 6 milioni 488mila (52.02%) nella seconda.

LA SERATA - Un avvio di Festival all'insegna dell'amarcord. Scorrono in un video tutti i refrain delle canzoni vincitrici dal 1951 al 2015. Brani entrati nella storia e pezzi dimenticati, capolavori di poesia e apoteosi trash. Tutte condensate in meno di 10 minuti. E poi un dietro le quinte con le dichiarazioni dei protagonisti di questa edizione. Poi si passa al palco dell'Ariston ed è un'apertura nel segno di David Bowie, con una versione orchestrale di “Starman”. La domanda è quanti di quelli seduti in platea l'avranno riconosciuta. Il tempo di di fare gli onori di casa per Carlo Conti e si viaggia spediti con il primo campione, che è Lorenzo Fragola, con "Infinite volte". Rompere il ghiaccio non è semplice su quel palco e Fragola tradisce un po' di emozione che lo porta forsa a spingere più del dovuto in un brano che, essendo basato più sul crescendo melodico che sul ritmo, non permette di nascondere eventuali sbavature.

Madalina Ghenea si presenta in versione animalier con un vestito tigrato e moltissima emozione. Ma è già il momento del secondo campione: Noemi. La sua non è una canzone semplice, "La borsa di una donna" arriva con il tempo. Ma intanto la cantante è la prima a prendere posizione sulla questione unioni civili decorando l'asta del microfono con un nastro arcobaleno. Un messaggio subliminale lanciato raccogliendo l'appello lanciato su Facebook dalla webstar Andrea Pinna. Si ha chiaro il senso della presenza di Virginia Raffaele quando viene presentata Sabrina Ferilli. La Raffaele si cala nei panni dell'attrice romana per aggiungere una esilarante co-conduttrice a sorpresa. I Dear Jack, alla prima orfani di Alessio Bernabei, presentano “Mezzo respiro”, una ballata acustica con dna sanremese (e un ritornello "mengoniano") e qualche imprecisione di intonazione. Parentesi “cocoon” con un ospite d'eccezione: Giuseppe Ottaviani, campione di atletica a 99 anni. Una presenza che evidentemente scalda poco la platea al punto che Conti è costretto, con un pizzico di fastidio, a chiedere esplicitamente una standing ovation. L'urlo più forte del pubblico è riservato a Gabriel Garko, reduce dalla disavventura che lo ha visto protagonista. Tocca a lui presentare il duo Caccamo-Iurato. I due si piazzano quasi dandosi le spalle su due sgabelli. “Via da qui, la canzone confezionata per loro da Giuliano Sangiorgi, è uno dei cavalli dati per vincenti, favorita da tutti i bookmaker, d'altronde il duetto è una formula che funziona sempre.

Primo super ospite di questa edizione è una creatura del Festival: Laura Pausini. Prima un medley di successi (“Vivimi”/”Strani amori”/”Invece no”). “La solitudine” si merita l'onore di un'esecuzione a parte, con tanto di giacca originale di Sanremo 1993. E così, a sorpresa, si trova a duettare con se stessa, con il video dell'esibizione di vent'anni fa che scorre alle sue spalle, non senza un momento di commozione. Prima di congedarsi presenta l'ultimo singolo, “Simili”, introdotto con un invito a “unirsi, non dividersi”. Allusione anche in questo caso alle unioni civili su cui la Pausini si è spesa pubblicamente nei giorni scorsi? Se sì è sfumata e non di quelle destinate a creare polemiche.

Torna la “Ferilli-Daniele” per presentare gli Stadio, con un brano pop-rock che strizza l'occhio ai Coldplay sul piano sonoro mentre il testo è costruito per far breccia nel cuore dei papà sul piano del testo. Tutt'altro mondo quello di Arisa. Stralunata lei, molto a fuoco la canzone, cucita su di lei per esaltarne le qualità interpretative. Se non avesse già vinto due anni fa (con un brano simile) sarebbe favorita.

Siparietto comico con Aldo, Giovanni e Giacomo che rispolverano un loro classico, con il discorso della montagna di Pdor. Uno sketch che ha ormai più di vent'anni e che regge ancora oggi alla prova del tempo, anche se il trio ha perso un po' di verve. Si riparte con la gara: non chiamatelo “veterano” che un po' ci rimane male, fatto sta che per Enrico Ruggeri questo è il decimo Festival. Ma Rouge si presenta tirato a lucido con un brano, già premiato con il premio Lunezia per il miglior testo, che fa sembrare lui uno dei giovani in gara. E anche lui sfoggia il nastro arcobaleno. Questo è sicuramente il momento più “alternativo” della scaletta dei campioni. Seguono infatti, a distanza di 15 anni dalla loro ultima partecipazione, i Bluvertigo (anche loro nastro-muniti). Morgan in smoking è perfettamente in stile per un brano che mescola una strofa in linea con lo stile del gruppo con un ritornello più classicamente melodico, più accostabile ai progetti solisti del cantante-bassista. Canzone non semplice da afferrare, complice anche i problemi di voce di Morgan.

Torna la Daniele nei panni della Ferilli e si conferma ancora una volta una degli acquisti più azzeccati del cast. Dopo che l'anno scorso aveva risollevato le sorti di presenze comiche deludenti, molti si chiedevano se quest'anno, nel ruolo di co-conduttrice, avrebbe mantenuto lo stesso livello. Sfida (per ora vinta). A Elton John basta la versione piano e voce di “Your Song” per dare un senso alla definizione di super-ospite. Tra una “Sorry Seems To Be The Hardest Word” e la nuova “Blue Wonderful” parla poi di carriera e impegno sociale, mentre il tanto temuto discorso pro-famiglie arcobaleno si risolve in un accenno a quanto sia stato felice di “diventare papà”.

A completare la gara dei primi 10 campioni ci pensano Rocco Hunt e Irene Fornaciari. Il primo fa ballare l'Ariston con “Wake Up”. Lui che aveva vinto tra le Nuove proposte nel 2014 con un rap impegnato sulla terra dei fuochi, ora si scatena mescolando funk scatenato e rime a tutta velocità. Sorpresa positiva. La Fornaciari (anche per lei coccarda arcobaleno), si distingue per l'unico brano che in gara palesemente agganciato all'attualità. Parla di immigrazione e cita il dramma del piccolo Aylan, con un buona interpretazione ma un pezzo che sembra non decollare come dovrebbe.

Prima della lettura della classifica di questa prima serata c'è spazio per altre due ospitate (il rapper francese Maitre Gims e Anna Foglietta e Kasia Smutniak per presentare il loro film “Perfetti sconosciuti”), e per l'esilarante collegamento di Rocco Tanica (con ospite George Clooney) dalla sala stampa.