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"La polemica è confronto"

Zanforlin racconta i suoi Amici

Disillusi, educati e sicuramente consapevoli di quello che significa partecipare ad Amici.

Luca Zanforlin, autore e conduttore del day time e del sabato pomeriggio del talent show, non ha dubbi: "I ragazzi di questa edizione sono forse tra i migliori. Del resto il programma ha 8 anni e ormai chi partecipa lo conosce bene". Un po' come lui del resto da sempre dietro le quinte di uno delle creature più amate di Maria De Filippi. Tgcom l'ha incontrato.

Cominciamo con le novità?
Posso solo anticipare che Irene Grandi ha regalato una delle sue canzoni ai cantanti e che verrà assegnata in questi giorni e che la compilation presto in vendita contiene solo inediti che verranno poi utilizzati nelle sfide di Amici serale. Ed è una novità di questa edizione.

Togliamoci un'altra domanda che viene naturale: chi è il suo preferito?
Non lo dirò mai. Ovvio che abbia dei preferiti. E' umano. Del resto io non ho voce in capitolo per quanto riguarda la valutazione. Io giudico con l'occhio del telespettatore. Non sono esperto in nulla, quindi le mie preferenze hanno una motivazione puramente istintiva, epidermica. Comunque, se posso rassicurarla, nessuno dei miei preferiti nelle passate edizioni è arrivato in finale.

Rassicurato. Grazie. Come sono quest'anno i  ragazzi?
Molto disillusi. Hanno capito che chi partecipa al programma lo fa per imparare qualcosa. Amici non è un reality e non è neppure un trampolino di lancio. Ma nemmeno una programma dove a tavolino si costruisce una futura star. E' semplicemente una scuola formativa: si partecipa per imparare.

E a X-Factor, invece?
X-Factor è un programma diverso dal nostro. Lì sI arriva già formati e si gareggia per vincere. Da noi, come ho già detto, si impara. E' una scuola vera e propria. Credo che i due programmi siano assolutamente complemetari e non concorrenti.

Mi diceva che i ragazzi sono disillusi. Che significa?
Che sanno cosa li aspetta e che se non si impegnano non arrivano da nessuna parte. Ormai il programmA è all'ottava edizione e chi partecipa sa come comportarsi. E' chiaro a tutti che non basta essere scelti per avere successo. Bisogna al contrario lavorare sodo e dimostrare quello che si è capaci di fare. Vedo Amici come un test per accedere all'università...

Ma allora tutte quelle polemiche tra professori che c'entrano?
Le polemiche fanno parte della vita. La polemica significa confronto. I ragazzi tra di loro si confrontano, lo fanno giustamente davanti alle telecamere in modo tale che lo spettatore non perda il filo, ma riconosca una coerenza nei loro comportamenti. Quello che accadrebbe normalmente anche in una qualsiasi scuola.

Sì, ma io parlavo dei professori...
Per una precisa scelta editoriale ci sono più insegnanti per la stessa materia. E' naturale che non sempre ci sia accordo tra di loro.

Quale critica al programma le dà più noia?
Precisamente questa: dire che è pieno di polemiche sterili. Le polemiche quando diventano motivo di confronto non sono mai sterili.

A quale conduttore vorrebbe assomigliare?
Maria De Filippi. Lavoro con lei da anni. Ma anche, la meraviglierò, a Milena Gabanelli.

Beh, mi riferivo a un uomo a dir la verità...
Mi creda, nessuno. Però ci tengo a fare una precisazione: ci sono due tipi di presentatori: chi intrattiene il pubblico, e quello sicuramente non sono io, e chi invece lo conduce alla comprensione del programma che, le ricordo nel caso di Amici, è fatto esclusivamente dai ragazzi. Io mi sento un narratore, qualcuno che racconta il programma. Le dirò di più: io non saprei condurre altro che Amici. 

Perché Amici ha così tanto successo?
Perché è un programma normale dove si mette davanti alle telecamere la normalità di chi ha un sogno e a questo sogno ci crede. Non c'è nulla di trascendentale.

Chi è quest'anno l'allievo che dà più problemi?
L'ho già detto. I ragazzi di questa edizione sono molto maturi tanto che a volte sono io stesso che li sprono ad essere un po' più indisciplinati. Ma loro non ce la fanno. Sono fortunatamente molto educati. Va beh, a parte Domenico che è il più discolo.

Ci sarà un seguito ai due libri che lei ha già scitto con Chicco Sfondrini, altro autore storico del programma?
Sì. Ci stiamo già lavorando e la pubblicazione è prevista per la prossima primavera.