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Chiara Muti e l'avvocato Guerrieri

Lʼattrice si racconta a TgCom

Questa sera alle 21,10 debutta su Canale 5 l'Avvocato Guerrieri, la fiction ispirata ai gialli di Gianrico Carofiglio, sostituto procuratore antimafia. I suoi primi due romanzi, Testimone inconsapevole e A occhi chiusi, sono diventati altrettanti film tv, in onda questa sera e mercoledì 2 gennaio.

TgCom ha incontrato la protagonista femminile della fiction, Chiara Muti, che interpreta Margherita, la fidanzata dell'avvocato Guerrieri.

Chiara, dal teatro alla fiction: come è stata questa esperienza con l'avvocato Guerrieri?
Eccellente. Io a dire il vero non conoscevo i testi di Carofiglio e non sono neppure appassionata di libri gialli. Leggevo da piccola Agata Christie poi ho interrotto la lettura di romanzi polilzieschi. Poi ho scoperto questi due testi di Carofiglio e me ne sono innamorata.

Secondo lei perchè i gialli di Carofiglio hanno così tanto successo?
Perchè mettono in risalto le virtù umane più semplici che poi sono le più importanti. Carofiglio ha saputo tratteggiare attraverso l'avvocato Guerrieri un mondo reale, con le sue fragilità e le sue difficoltà.

Questa capacità di Carofiglio come è stata "trasportata" sul set?
Il merito è del regista Alberto Sironi. Viene dalla scuola del Piccolo, come me, sa lavorare con gli attori, sul set li aiuta molto perchè è un uomo ricco di esperienze. Ogni sera fa una riunione con tutto il cast: fa il punto della situzaione e organizza il lavoro per il giorno dopo, è un modo di lavorare tipico del teatro, meno della tv.

Nella fiction lei interpreta Margherita, la fidanzata dell'avvocato Guerrieri interpretato da Emilio Solfrizzi. Come si è trovata con lui?
Benissimo, Emilio è un attore davvero poliedrico. Alberto (Sironi) gli ha chiesto di mantenere i tratti caratteristici che Carofiglio gli ha dato nei suoi libri. L'avvocato Guerrieri è perennemente depresso e Emilio ha saputo rendere al meglio questa sua caratteristica.

E Margherita?
Margherita è la fidanzata di Guerrieri: si conoscono per caso e tra loro scatta una sorta di colpo di fulmine. Inizialmente è una donna esuberante, poi si scopre una lato del suo carattere inaspettato e un passato da alcolista. Anche nel rendere questo personaggio abbiamo cercato di mantenere i toni delicati con cui l'aveva disegnata Carofiglio.

La fiction ha il sapore di verità anche perchè è ambientata in tribunale, vero?
Esatto. Abbiamo girato molto in tribunale proprio perchè volevamo ottenere un effetto di veridicità. Ma non solo, il senso di realtà emerge anche grazie ai colori, che sono quelli tipici del sud, il bianco, l'azzurro, quelli che hanno reso celebre il paesagio del commissario Montalbano. Abbiamo girato a Bari vecchia e a Trani dove abbiamo incontrato gente davvero molto calorosa. I pugliesi sono affezionatissimi all'Avvocato Guerrieri, lo conoscono dai libri di Carofiglio e già lo amano.

Insomma questa fiction promette bene, avete già pensato a girare nuovi episodi?
Aspettiamo prima di vedere come vanno questi! Quello che ci auguriamo noi è di essere riusciti a rendere i personaggi così come vengono fuori dal ibro. Speriamo che chi ha amato l'avvocato Guerrieri descritto da Carofiglio riesca a innamorarsi anche del Guerrieri della fiction e degli altri personaggi. Noi abbiamo cercato di essere il più fedeli possibili ai libri che hanno un grande successo.

E se dovesse indicare i punti di forza della fiction?
Certamente direi che il punto di forza è il fatto di saper ritrarre l'Italia che vive. Di saper rendere i caratteri, le fragilità, i sentimenti e la malinconia del sud sognatore, ancora portatore di quesgli ideali di cui l'avvocato Guerrieri è l'emblema.

Emanuela Sandali