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"Non chiedo scusa alla Mussolini"

Sgarbi: "Litigio per insofferenza"

"Le ho dato della fascista, ma nel suo caso non capisco come questo aggettivo possa essere diffamatorio.

Non ho quindi nessuna intenzione di chiedere scusa". Ha commentato così Vittorio Sgarbi dopo la rissa tv con Alessandra Mussolini alla trasmissione La pupa e il secchione. Il critico d'arte aveva accusato la parlamentare di Alternativa Sociale di aver escluso due concorrenti senza prima aver interpellato la giuria.

"La verità è che a me non piace fare il soprammobile - ha detto Sgarbi - e tanto meno sopporto che qualcuno tenti di parlare al mio posto, come ha fatto la Mussolini. A quel punto mi sono incazzato e lei mi ha aggredito, saltandomi addosso e cercando di tapparmi la bocca. A me non piace essere toccato da donne che non mi piacciono - ha proseguito l'assessore -, mi sono arrabbiato ed è nato il diverbio".

Secondo Sgarbi a causare il litigio sarebbe stata l'insofferenza. Infatti entrambi sono stati costretti a rimanere cinque ore in uno studio senza poter far niente, neanche utilizzare il cellulare. "Io con il telefonino - ha detto il critico - ci lavoro e stare cinque ore parcheggiato in uno studio, anche se profumatamente pagato, senza poterlo utilizzare, è una follia".