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Neri Marcorè novello Rain man

Protagonista di "E poi cʼè Filippo"

Neri Marcorè vestirà i panni di un ragazzo autistico in E poi c'è Filippo una miniserie in sei puntate in onda dal 7 giugno su Canale 5.

In coppia con il celebre comico c'è Giorgio Pasotti che interpreta la parte del fratello nella divertente commedia che unisce i sentimenti e il giallo, esplorando con delicatezza il tema della diversità e dei rapporti familiari. "L'accostamento (a Rain man) - dice Marcorè - è inevitabile, ma spero un po' oltre".

L’elemento centrale della commedia è il rapporto complicato, tenero e divertente tra due fratelli: Filippo, autistico, affetto dalla sindrome di Asperger, sensibile ed imprevedibile, e Stefano, trentenne scapestrato, avvocato penalista. Dopo la morte della madre (Valeria Ciangottini), Stefano, residente negli Stati Uniti, è “costretto” a ritornare nella villa di famiglia per occuparsi del fratello Filippo, che vive con lo zio Ghigo (Riccardo Garrone), anche lui avvocato e fondatore dello studio di famiglia.

A complicare il contrastato rapporto tra i due fratelli interviene anche il giudice, che richiede alla giovane psicologa Bruna Marchionni (Chiara Conti) una perizia per decidere sull’affidamento di Filippo e stabilire se Stefano è in grado di diventarne il tutore.

Accanto al sentimento e al tema della diversità legata all’handicap, la serie incrocia anche il genere del giallo attraverso i casi legali affrontati dai protagonisti; la determinatezza, l’irruenza e l’audacia di Stefano vengono stemperate e coadiuvate da alcune peculiarità della patologia di Filippo.

La sua stralunata visione della realtà e il suo spiccato intuito lo rendono infatti un formidabile investigatore, e proprio queste sue doti risultano essere determinanti per la risoluzione dei casi affrontati. A completare la vasta gamma di sentimenti, la simpatia tra Stefano e Bruna che nasce, proprio come accade al rapporto tra i due fratelli, da un’incomprensione e una diffidenza iniziale, per sfociare poi in un profondo e sincero rapporto. Tra reciproche incomprensioni, riavvicinamenti e divertenti situazioni, la convivenza forzata tra Stefano e Filippo diventerà un percorso di formazione che porterà i due fratelli a conoscersi, arricchendosi vicendevolmente sino ad una vera chiarificazione non priva di colpi di scena.

 

"L'accostamento (a Rain man) - dice Marcorè - è inevitabile ma spero si vada un po' oltre. La malattia è la stessa e quindi faccio cose simili al personaggio di Hoffman. Analogie ce ne sono, ma stiamo parlando di un grande film che ho visto a suo tempo e che ho rivisto prima di iniziare E poi c'è Filippo per cercare di smarcarmi un po' da quella interpretazione". Commedia sentimentale con risvolti comici e un po' di giallo, non ha creato a Marcorè particolari problemi di interpretazione. "E' assimilabile a tante altre, non è più difficile. Anche personaggi normali richiedono uno studio. Mi sono documentato, ho letto libri sulla storia dell'autismo, incontrato persone che hanno questa sindrome". 

Ma nel futuro di Marcorè ci sono anche altre fiction: il comico sarà Papa Luciani. Il sorriso di Dio nel tv movie in due puntate, prodotto da Raifiction e Compagnia Leone Cinematografica, in onda nel prossimo autunno su Raiuno e un brigadiere nel film per le sale Baciami piccina, ambientato nel '43, di Roberto Cimpanelli con Vincenzo Salemme e Elena Russo, in uscita a settembre.

"Il fatto che i miei personaggi siano diversi fra loro è la cosa che mi piace di più del mio lavoro". E ribadisce che "fare Filippo non ha comportato più lavoro di altre cose. La cosa più complicata - sottolinea Marcorè - è per chi è autistico e deve vivere con questa sindrome. L'esperienza più forte è stato conoscere Giacomo, un ragazzo che vive vicino ad Ancona che ha una forma di autismo molto forte. Mi ha cercato dopo che aveva letto che facevo questa serie e sono andato a trovarlo. Sembrava impossibile comunicare con lui ma quando prende la sua macchinetta per scrivere ti rendi conto di quanto sia dotato".