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"Voglio finire la carriera in Rai"

Mike Bongiorno parla del suo futuro

"Sono grato per quanto mi ha proposto il direttore generale Meocci.

Voglio chiudere la mia carriera qui in Rai". Lo ha detto Mike Bongiorno in occasione dei festeggiamenti per il cinquantenario della prima puntata di Lascia o raddoppia. "Penso che accadrà tra qualche mese - ha continuato - prima, però, devo chiedere a Berlusconi cosa ne pensa. I medici dicono che dimostro 17 anni in meno. Quindi non lascio, ma raddoppierò".

Mike Bongiorno potrebbe tornare alla Rai, dove ha iniziato nel 1946, con un programma sulla storia della televisione. "Ho letto di questo progetto sui giornali - spiega il presentatore - ma mi piacerebbe moltissimo ed ho già pensato a qualcuno che potrebbe farlo con me, un personaggio molto importante di cui però non voglio dire il nome".

E il direttore generale Meocci replica: "E' chiaro che il suo lavoro non può partire domani mattina perché ci sono già i palinsesti, ma è stato dato un segnale forte per il ritorno di Mike Bongiorno in Rai". "Sul contenuto del programma che farà - aggiunge - bisogna ragionare, ma sono ottimista, Mike è legato a doppio filo alla storia della tv e può renderla più attuale".

E Mike ricorda i suoi inizi nell'azienda di Berlusconi allora Fininvest: "Un giorno ho ricevuto una telefonata e mi hanno detto che era Silvio Berlusconi. Chi è ho chiesto? Mi hanno risposto è uno che costruisce case". Mike Bongiorno racconta così il suo primo contatto con Silvio Berlusconi, durante la puntata di Porta a Porta dedicata ai 50 anni di Lascia o Raddoppia. "L'ho visto poi una sera in un ristorante - continua Bongiorno - e dopo 15-20 minuti capii che aveva delle grandi idee. Era il 1977 e allora ero ancora alla Rai ma iniziai a collaborare con lui di nascosto, nei sotterranei di Milano 2. Solo dopo qualche tempo andai a bussare alla porta del direttore generale di Viale Mazzini spiegando che mi aveva fatto una offerta e che volevo tentare la tv commerciale".

Del resto il presentatore ha oggi raccontato a tinte fosche il suo rapporto con la dirigenza di Viale Mazzini di quando lui esordì in tv. "Non mi volevano assumere - ha detto - e avevano paura di tutto quello che si faceva. Così ogni venerdì, dopo la puntata della sera prima, aspettavo la telefonata di rimproveri. Mi dicevano: 'hai detto più di una volta la parola membro. Fai più attenzione". Clima confermato anche dalla sua ex valletta Sabina Ciuffini: "lo trattavano malissimo sembrava di stare in un riformatorio. I trionfi di Mike negli anni successivi per me furono una specie di rivincita". E Pippo Baudo, ha anche raccontato che venivano pagati ad ogni puntata. Ci davano i soldi in mano subito dopo. Lui allora prendeva 220 mila lire. E alla fine di una giornata di celebrazioni con tante richieste di rientrare in Rai, Mike Bongiorno commenta: "quando torno a Milano sono cavoli".