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Alfonso Signorini: "Ora sono fuori pericolo, ma la malattia mi ha cambiato"

Il giornalista torna in tv dopo la leucemia e a "Domenica Live" ripercorre i momenti difficili

Professionalmente era all'apice del successo, dirigeva due giornali ed era in tv con ben tre programmi.

Ma il 2011

Alfonso Signorini

non lo dimenticherà mai per un altro motivo. Il direttore di "

Chi

" quell'anno ha infatti scoperto di essere

malato

di

leucemia

e nel frattempo ha perso l'adorata mamma. A "

Domenica Live

" il giornalista ripercorre i momenti difficili e spiega: "Sono molto cambiato e per fortuna sono fuori pericolo".

Alfonso Signorini: "Ora sono fuori pericolo, ma la malattia mi ha cambiato"

Signorini presenta il nuovo libro autobiografico "L'altra parte di me" dall'amica Barbara d'Urso che gli regala molte sorprese. Dal saluto dell'unica nipote, alla sorpresa della zia Ester, fino ai video-messaggi degli amici di sempre Nicoletta Mantovani e Piero Chiambretti. Senza dimenticare l'"ex" Valeria Marini. La showgirl conferma infatti di aver vissuto mesi di passione con Alfonso che racconta: "Non ho avuto solo una notte di passione con Valeria. È stata una cosa di parecchi mesi, diciamo cinque o sei".

Ma ci sono anche le note dolenti: "Mi è costato tantissimo scrivere della malattia nel libro, l'ho confinata in poche righe. Grazie al cielo sono fuori pericolo anche se dovrò curarmi per il resto della mia vita. Sono stato un uomo fortunato: non ho avuto bisogno di trapianti e ho reagito molto bene alle cure".

Il direttore di "Chi" ripercorre quei momenti: "Era un periodo complicato: facevo programmi in tv tra 'Verissimo', 'Kalispera' e il 'Grande Fratello', la radio alla mattina e nel frattempo dirigevo due giornali mentre mamma stava morendo. Dopo le dirette facevo la notte in ospedale da mia mamma e poi alle sei del mattino andavo in radio. Non ho fatto bene i conti sulla mia resistenza e la vita poi mi ha chiesto di pagare pegno".

Signorini ha cambiato prospettiva e fatto un po' di pulizia nella sua vita: "Adesso arrivo a ringraziare la mia malattia perché mi ha consentito di vedere la vita con occhi diversi, ora passo il mio tempo solo con le persone a cui tengo veramente. Non è giusto crogiolarsi neppure nel male. Quello che voglio e chiedo alle persone che stanno vivendo la malattia è di non accettare di essere guardati con pietismo perché la compassione fa peggio delle piastrine impazzite. Quello che ho imparato è che la vita è troppo bella per perderci dietro scemenze e persone che non ci meritano".