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Crozza irrompe a Sanremo: "Da Elkann cazzate e Grillo è un mitomane"

Il monologo del comico parte con la "pace" fatta allʼAriston dopo le polemiche della scorsa edizione

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Maurizio Crozza torna sul palco dell'Ariston tra gli applausi del pubblico, dopo le contestazioni e i fischi dell'anno scorso.

"C'ho paura - dice da dietro le quinte a Fabio Fazio che lo invita ad entrare -. Faccio un monologo fuori campo". Poi arriva sul palco nascosto dietro uno scudo con la scritta "pace".

Crozza irrompe a Sanremo: "Da Elkann cazzate e Grillo è un mitomane"

"Qui mi sento a mio agio come la Kyenge che esce dalla torta al compleanno di Umberto Bossi. Volete insultarmi cinque minuti?": così Crozza ha rotto il ghiaccio, tornando sul palco del festival di Sanremo dopo la clamorosa contestazione dell'anno scorso. "Ho la macchina pronta fuori, con il motore acceso come si fa nelle rapine", esordisce.

Michelangelo e Giovanardi, la bellezza e il disastro

- Nel suo lungo monologo Crozza ha chiamato in causa anche il politico Carlo Giovanardi. "Michelangelo ha dipinto la Cappella Sistina, ci ha messo 10 anni. Era determinato, ed era pure omosessuale - per ricordarlo all'amico Giovanardi. Lo vedete - ha detto rivolgendosi al pubblico - come siamo capaci di produrre Michelangelo e Giovanardi? La Grande Bellezza e l'enorme disastro. Dobbiamo migliorare Giovanardi. Non sembrano nemmeno appartenere allo stesso ceppo evolutivo".

Le unioni di fatto c'erano 600 anni fa

- In un altro passaggio del suo intervento ha affrontato il tema delle unioni di fatto, sempre rivolgendosi al senatore del Nuovo centrodestra noto per le sue posizioni conservatrici: "Noi genovesi abbiamo fatto qualunque cosa. Su qualunque tema, anche sulle unioni di fatto. A Genova nel '400 c'erano i patti di convivenza. Due persone dello stesso sesso potevano impegnarsi a vivere insieme ed ereditare l'uno i beni dell'altro. 600 anni fa, Giovanardi, 600 anni fa. Poi abbiamo scoperto che il notaio non era gratis e abbiamo fatto un passo indietro e siamo tornati a difendere la famiglia tradizionale".

Elkann e le cazzate sui giovani

- Tra i passaggi più sarcastici c'è quello dedicato al presidente della Fiat John Elkann: "Enzo Ferrari nel 1939 ha inventato la macchina più bella del mondo, nel 2014 John Elkann ha sparato la cazzata più grande dell'universo: i giovani non hanno lavoro perché gli piace stare a casa. Bisogna modificare la struttura sintattica: i giovani stanno a casa perché non trovano lavoro, ma soprattutto perché non hanno ereditato la Fiat da tuo nonno come te".

Grillo sembra un pazzo mitomane

- Immancabile l'intervento del comico sull'attuale situazione politica. Nel mirino, non poteva essere altrimenti, Beppe Grillo. "Noi genovesi abbiamo ceduto la Corsica ai francesi. Poco dopo ci è nato Napoleone. Ma a Genova c'è già nato Beppe Grillo: ci mancava un altro pazzo mitomane che voleva dichiarare guerra all'Europa. Te lo immagini Waterloo in streaming?".

L'imitazione di Matteo Renzi

- E infine come bucare una battuta sul neo premier Matteo Renzi. "Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo: la Disney sta facendo nuovo film su di me. Fichissimo me, uno, due e anche la vendetta. Cambierò il Paese, abbasserò il Pil, aumenterò il pilates, meno tute blu, più bluetooth". Solo alla fine del lungo monologo dedicato all'Italia "sempre in bilico tra grande bellezza e disastro" e all'Europa, il comico genovese ha proposto, su invito di Fabio Fazio, la parodia di Renzi, con tanto di parrucca e dentoni sporgenti: "E ancora: meno welfare, più woolrich. Il primo decreto - ha promesso - sarà far durare marzo due anni e mezzo, fare di marzo non il mese del fare, ma del durare (non so nemmeno io quello che ho detto...)".