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Scommesse, soldi e combine nel tennis: nel mirino Bracciali e Starace

La Procura di Cremona indaga su alcune conversazioni via Skype: "50mila euro bastano per un set"

- La bufera era nell'aria, ma ora ci sono le prove e dall'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse emergono particolari inquietanti anche sulle puntate sulle partite di tennis. Nel dettaglio, nei pc, tablet e cellulari degli oltre cento indagati sono state trovare conversazioni inequivocabili che coinvolgono alcuni tra i nomi più noti del tennis italiano (Bracciali e Starace su tutti) e che aprono un nuovo fronte delle combine sulle scommesse sportive.

Scommesse, soldi e combine nel tennis: nel mirino Bracciali e Starace

Il materiale sequestrato dagli inquirenti è enorme e ci vorrà del tempo per chiarire tutti i dettagli. Nel frattempo però alcune conversazioni, sms e telefonate cominciano a trapelare e si tratta di trascrizioni shock. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, che ha visionato parte della documentazione, ci sarebbero le prove di molte combine e truffe. Un vaso di Pandora che rischia di far crollare il mondo del tennis italiano e che punta il dito contro alcuni dei volti più noti tra gli azzurri. L'inchiesta si dipana attorno al clan del bolognesi composto da Francesco Giannone e Manlio Bruni, il commercialista di Beppe Signori. Ma non solo. Nel mirino del pm Martino sono finiti anche Francesco Bazzani, Roberto Goretti, attuale ds del Perugia, e Daniele Bracciali. Stando alle conversazioni anche via Skype, è Goretti a gestire un po' tutto e a riferire a Bruni su quali partite di tennis puntare. "Il calcio è rischioso - spiega in un'intercettazione -. Il tennis regala soldi a tutti". Insieme vanno a caccia di atleti per combinare i match e offrono soldi per ottenere un risultato preciso su cui scommettere. Per truccare un set la tariffa è di 50-60mila euro. E dalle carte Bracciali sembra uno dei tennisti coinvolti. Ascolta le proposte, a volte rifiuta, altre accetta. Ma soprattutto tira spesso in ballo altri colleghi quali Starace, Seppi, Volandri e Bolelli (che avrebbe anche incontrato Bruni). Chiaro il meccanismo alla base delle combine spiegato da Bracciali nelle conversazioni finite sul tavolo del Gip Salvini. Basta perdere, oppure mettersi d'accordo con l'avversario per uscire dal campo con un risultato esatto (lo stesso su cui gli scommettitori puntano a SIngapore, vincendo cifre a sei zeri). Un meccanismo che getta ombre lunghe sui match giocati dagli azzurri e che ora rischia di far tremare il mondo del tennis mondiale. Oltre agli azzurri, nelle chat di Bracciali, sono citati anche giocatori stranieri di vertice. Un quadro desolante, che racconta di accordi nel tunnel prima di entrare in campo e di una marea di soldi.

LE CONVERSAZIONI SHOCK

Era il 9 luglio 2007. Bruni chattava con 'braccio78', il tennista Daniele Bracciali. Era la vigilia del match del tennista italiano contro Jenkis a Newport. A presentarli fu tale 'Goret': "Sono con quel mio amico di cui ti parlavo, stai tranquillo, ti puoi fidare, adesso parla lui". Bruni nelle intercettazioni dice: "Domani a che ora giochi? Primo incontro? Possiamo parlarne di questa partita". "Dipende" scrive Bracciali. Bruni entra nei dettagli della scommessa: "Per me dipende da come si sviluppa, e' importantissimo vincere il primo set e se possibile andare un break avanti nel secondo. E' possibile in questo caso posso dare molto di piu'". Il tennista esita: "Se lo conoscevo avrei potuto farlo, cosi' non posso". Bruni: "Perche' troppo scarso?". Bracciali: "Cosi' mi hanno detto, non lo conosco".
 
Si parla di cifre. 'Braccio 78': "Di solito ci offrono 50 (50mila euro?) poi dipende comunque domani preferisco giocarla, magari per una prossima volta". Bruni non molla: "Guarda 50 potrei farcela per prova per domani ma e' indispensabile vincere il primo se non anche un'altra volta se lo so per tempo possiamo dare di piu'". Il tennista risponde: "Molto importante e' che quello che ci gioco lo conosca cosi' ci parlo prima perche' anche dirti che vinco il primo non e' facile". La trattativa prosegue. Bruni: "Se lo vinci siamo a posto e 50 per te... 50 per un set mi sembra buono". Ma il tennista non se la sente e risponde che per questo giro giochera' "normale".
 
Novembre 2007, 'braccio78' si mostra preoccupato con Bruni, perche' e' uscita la notizia della squalifica a 9 mesi di sospensione con una multa di 40mila euro del siciliano Alessio Di Mauro, il primo tennista italiano a subire il provvedimento per aver scommesso. "Ora tocca a noi, mi rompono le p... per 370 euro... e' 2 anni e 9 mesi che non gioco piu' mezzo euro". "Ti hanno interrogato?", chiede Bruni. "Ancora no". Bruni: "Ormai una cavia l'hanno presa". Bracciali: "Mi hanno gia' chiamato. La mia situazione e' 40 volte meno quella di Di Mauro che ha giocato 7.000 fino a un mese fa". E Bruni: "I veri ladroni non li prendono". Bracciali sara' squalificato tre mesi e multato 20mila dollari.
 
Ombre su Starace. La chat di Skype incriminata e' del 10 aprile 2011, a poche ore dall'inizio della finale del torneo di Casalblanca che Starace gioca (e perde in 2 set: 6-1, 6-2) contro Andujar. Con lo spagnolo fino a quel momento aveva un bilancio di 5 successi e 0 sconfitte. Erodiani, l'allibratore di Pescara, parla con tale Corradino (nickname: soldatomercemnario11). "Starace ha fatto un assegno in garanzia?????". "Si'". E Corradino spiega che la puntata sulla sconfitta dell'italiano e' certa.  

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