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Irriducibile Biaggi: a podio con una gamba malconcia

Max ha combattuto il dolore, non ha detto niente a nessuno

Irriducibile Biaggi: a podio con una gamba malconcia

Succede che nel bel mezzo del test privato, lunedì, scivoli, la moto si impunta e a te prima rimane sotto la spalla, poi vieni lanciato in aria e mentre sei lanciato la pedana ti entra nella tibia toccando l'osso, dopo di che ricadi a terra, alla 9. Risultato: spalla sinistra lussata e buco che ti rende la tibia destra un pallone. Ora continuino a leggere solo gli stomaci mediamente forti: significa siringone da cavalli per almeno una ventina di volte nel buco, più una mano alla destra e una alla sinistra sempre dello stesso buco per stringere e fare uscire tutto il liquido. Presente?? Ecco.

Con il medico malesiano che fa l'anestesia e invece di aspettare che faccia effetto, inizia a infilare l'ago nella gamba qua e lá chiedendo se fa male. Per non parlare della caterva di antidolorifici e dell'antibiotico che, si sa, con le temperature malesi, è un vero toccasana... Insomma, così Biaggi, a 44 anni e spicci, ha autografato il podio in gara 1. Con quello strano primo settore che proprio non voleva quagliare però..! E certo: è un cambio di direzione dietro l'altro il T1 e solo dopo, solo ora, capiamo che non quagliava, per il male bastardo che sentiva. Un Max che ha deciso di non dire niente a nessuno, ma nessuno nel senso neanche Eleonora. La quale l'ha saputo solo poco prima della foto twittata. Nessuno, nel senso quasi nessuno della squadra, figurarsi giornalisti ecc. Non ha detto a nessuno del botto, del timore/pensiero/opzione di non riuscire a fare più niente e di dover lasciar perdere in toto questa seconda wild card. Se ce ne fosse ancora bisogno, questo rende l'idea del personaggio.

Un 44enne ricco e famoso che, a quel punto, avrebbe potuto dire "Vabbè, è andata così, saluti e baci" e invece no. Nessuna scusa e giù, a testa bassa, fino a una gara 2 che, senza il posto e il momento sbagliato (leggi Guintoli e Sykes), avrebbe potuto regalare un risultato migliore della prima e non è solo la partenza a razzo che lo dice... Quindi? Giù il cappello. E se davvero dovesse essere stata definitivamente l'ultima volta, giù il cappello due volte. Una determinazione invidiabile, pari solo alla tenerezza che ci ha fatto alla frase: "Adesso torno a casa a fare il papá: quest'estate c'è una sorpresa in piscina per i bambini e non vedo l'ora di vedere le loro facce". Grazie Max, davvero. E buon divertimento.

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