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Il Cio "salva" la Russia: no al bando collettivo olimpico

Sarà ogni singola Federazione a decidere. Lʼatletica ha già scelto: sarà no. Bach spiega i motivi della scelta

Il Cio "salva" la Russia: no al bando collettivo olimpico

Il Comitato olimpico internazionale ha deciso di non escludere la Russia dai Giochi di Rio 2016. Sarà ogni singola Federazione a decidere. Dunque cade il temuto veto collettivo alla partecipazione ai Giochi di tutti gli atleti russi, come si era paventato. I leader del Cio si sono riuniti stamane a Losanna in teleconferenza per decidere se imporre o meno il bando totale: la decisione è arrivata poco dopo le 16.

La Federatletica mondiale, nei giorni scorsi, aveva deciso di escludere dai Giochi tutta la squadra di atletica russa. L'agenzia mondiale antidoping e altri organismi antidoping avevano raccomandato al Cio il divieto collettivo a non andare in Brasile. Il Cio, prima della riunione di stamane, aveva detto di cercare un equilibrio fra punizione collettiva e giustizia individuale. Così è stato.

STEPANOVA FUORIResta a casa anche Yulia Stepanova, l'ottocentista che con le sue dichiarazioni aveva contribuito a far venire a galla lo scandalo nell'atletica russa. Stepanova era in corsa per gareggiare a Rio sotto la bandiera del Cio, ma il comitato olimpico internazionale ha fatto sapere che, dopo un parere della Commissione Etica, non le verrà permesso di essere in pista in Brasile, in virtù di una positività del 2013. Tutti gli atleti con un precedente di doping dovranno infatti essere esclusi dai Giochi. Sarà alle Olimpiadi l'altra russa candidata a gareggiare sotto l'insegna del Cio, la lunghista Darya Klishina, che vive e si allena negli Stati Uniti.

BACH: ECCO I MOTIVI DELLA SCELTALa selezione della Russia potrà dunque partecipare all'Olimpiade di Rio, ad eccezione della squadra di atletica. Il Cio ha deciso così al termine di un Esecutivo durante il quale "si è a lungo dibattuto su questo argomento", come ha spiegato il presidente Thomas Bach. In pratica, ora la palla passa alle singole federazioni sportive internazionali, e il comitato olimpico russo non potrà comunque portare in Brasile atleti, di qualsiasi disciplina, che in passato siano stati sospesi per doping, anche se hanno interamente scontato la pena. Il Cio ha anche precisato che coloro che andranno verranno sottoposti a rigorosi controlli "in competizione e fuori". "Siamo stati guidati dal principio fondamentale della Carta Olimpica - ha detto Bach -, che protegge gli atleti puliti e l'integrità dello sport. Bisogna comunque distinguere tra responsabilità collettive e individuali".

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