Sci nautico per disabili, Mondiali: Daniele Cassioli conquista cinque medaglie dʼoro
Il fuoriclasse azzurro, cieco dalla nascita, domina in California ed entra nella storia: "Dedicato alla mia famiglia"
Esistono fuoriclasse in grado di segnare per sempre la storia di uno sport. Personaggi capaci di alzare clamorosamente l'asticella dei limiti umani, portandola a livelli celestiali. Nello sci nautico per disabili esiste un prima e un dopo Daniele Cassioli, che nel weekend ha dominato la scena ai Mondiali di Elk Grove, nella contea di Sacramento (California). Il super campione azzurro, cieco dalla nascita, si è confermato padrone assoluto nella categoria dei non vedenti, conquistando cinque medaglie d'oro (come due anni fa ai Mondiali di Milano) che vanno ad aggiungersi a un palmarès mostruoso.
Sci nautico per disabili, Mondiali: Daniele Cassioli conquista cinque medaglie d'oro
Cassioli, 29 anni, ha trionfato nello slalom, nel salto, nelle figure, nella combinata per non vedenti e nella combinata assoluta. "Questi sono i miei trionfi più appaganti - racconta a Sportmediaset.it -. Vincere cinque ori in casa degli americani, che rispetto a noi hanno a disposizione molte più risorse, non ha prezzo. Dedico questi successi alla mia famiglia, per come ha vissuto la mia disabilità da quando sono nato. Queste vittorie sono per mia mamma, per mio papà e per mio fratello. E poi voglio ringraziare la Federazione italiana sci nautico e wakeboard, che ci ha sempre supportati umanamente e tecnicamente".
Una supremazia fenomenale, quella dell'azzurro, che in carriera - oltre a essere stato eletto tre volte atleta disabile dell'anno nello sci nautico (2010, 2012 e 2014) - in totale ha conquistato 16 ori mondiali, 16 ori europei e in Italia - tra i non vedenti - è addirittura imbattuto dal 2003. Mai nessuno, nella storia dello sci nautico per disabili, ha ottenuto i record e i successi del fuoriclasse di Gallarate, cieco dalla nascita a causa di una retinite pigmentosa. "In questi risultati non c'è nessuna rivalsa - sottolinea -. E' una soddisfazione personale, che mi ripaga di ogni sacrificio fatto per conciliare lavoro (è fisioterapista, ndr) e allenamenti. E poi è un'altra soddisfazione sapere che, tramite queste vittorie, posso far parlare del tema della disabilità. Purtroppo, chi dovrebbe aiutare le persone con handicap spesso non è preparato. Un weekend così, inoltre, potrebbe spingere altri disabili a fare sport, che soprattutto nel nostro contesto diventa formativo e terapeutico".
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