Rugby, bodyguard Mandela: "All Blacks intossicati nel ʼ95"
Il capo della sicurezza dellʼex presidente: "I mandanti furono gli organizzatori delle scommesse della Copap del Mondo"
Dopo oltre vent'anni, il complotto ai danni degli All Blacks ai Mondiali del 1995 trova un'altra conferma. Questa volta a parlare è Roy Steyn, che all'epoca dei fatti era a capo del servizio di sicurezza di Nelson Mandela e venne scelto per sorvegliare la squadra neozelandese nell'albergo di Johannesburg. "Il giovedì prima della finale contro il Sudafrica gli All Blacks furono avvelenati e due terzi della squadra cominciò a stare male", ha raccontato.
Parole precise, che confermano i fatti e svelano anche i mandanti di tutto. "Dopo la vittoria in semifinale contro l'Inghilterra, l'entourage degli All Blacks cominciò a diventare paranoico e quando la squadra tornò a Johannesburg da Cape Town, si decise di farla mangiare a parte rispetto al resto degli ospiti dell'hotel - ha spiegato Roy Steyn al New Zealand Herald -. Ma non credo sia stata una buona idea, perché in questo modo divenne un bersaglio più facile da colpire".
"Non penso però sia stata colpa del cibo, perché a pranzo vennero serviti sia pollo che manzo, ma credo abbiano avvelenato il caffè e il té o forse addirittura l'acqua - ha proseguito -. E anche se l'indagine condotta dal detective assunto dal tecnico Laurie Mains non portò a granché, io so quello che ho visto: una squadra di ragazzoni sdraiata sul pavimento e tutti che stavano davvero molto, molto male".
Poi sui responsabili dell'avvelenamento: "Non è stata opera della federazione sudafricana, ma dell'organizzazione che gestiva le scommesse e che stava perdendo milioni, perché tutti puntavano sugli All Blacks".
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