Lazio, Lotito torna sulle polemiche: "La Roma mi ha aggredito"
Il presidente biancoceleste: "La Juve è più forte e continuo a pensare che il selfie di Totti sia stato inopportuno"
- Dalle colonne del Messaggero, Claudio Lotito chiarisce la polemica con la Roma. "La Juve per me è più forte, non c'è nulla di offensivo - ha spiegato il numero 1 della Lazio - Mi spiace che da una considerazione tecnica sia seguita l'aggressione del giorno dopo". Sul selfie di Totti: "Continuo a pensare che sia stato inopportuno". Il rapporto con Pallotta: "Mi stupisce: le sue posizioni sono più vicine a quelle della Juve".
Il presidente biancoceleste ribadisce le posizioni post derby con fermezza. "Da parte mia non c'è nessuna acredine o atteggiamento ostile. Le due società hanno una visione diversa. Ho sempre ritenuto che gli investimenti debbano essere fatti con le risorse a disposizione. Ho sempre pensato e agito da formica e non da cicala".
Poi risponde a Pallotta, che lo ha accusato di pensare unicamente al proprio interesse personale: "Il ruolo che ricopro nasce da una elezione democratica. Sono stato delegato per attuare un programma e questo verrà fatto. Vorrei comunque ricordare che in Federazione ci sono da tanti anni, non sono arrivato ora. Forse ha dato fastidio che sia riuscito a realizzare con le altre leghe una condivisione mai riuscita in trenta anni".
Passando al campo, la Lazio è lì, al terzo posto. "I risultati che stiamo ottenendo sono il frutto di un lavoro d’equipe. La nostra forza è una catena di comando corta: presidente, direttore sportivo e allenatore. In dieci anni ho risanato la società, rafforzandone l’identità".
Capitolo mercato. "Il nostro mercato è sempre aperto, ventiquattro ore su ventiquattro, senza limiti temporali. Molte operazioni si effettuano partendo da lontano. Dobbiamo rafforzare la squadra senza turbare l’equilibrio che è stato raggiunto".
Il grande colpo è Felipe Anderson. "Non ha valore, è come una pietra preziosa. E' un calciatore di livello internazionale".