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Labinot Kabashi, ex profugo e ora bimbo prodigio al Barça

Il giovanissimo centrocampista ha ricevuto la sua prima convocazione con la Nazionale del Kosovo: "Pensavo fosse uno scherzo " - ha detto lʼultimo prodotto della celebre cantera blaugrana - "ma sono fiero di giocare per il mio Paese"

Chi è il bambino prodigio del Barcellona convocato per giocare le qualificazioni ai Mondiali con il Kosovo? Labinot Kabashi è un centrocampista 16enne già paragonato a Iniesta.

Fuggito dal suo Paese di origine a soli due anni per non cadere vittima della guerra e della pulizia etnica, ora è uno dei prodotti più promettenti della cantera blaugrana. E il suo Paese conta su di lui per guadagnare il pass per Russia 2018.

Labinot Kabashi è venuto al mondo, il 28 febbraio 2000, in un territorio che all'epoca apparteneva ancora alla Serbia e solo dopo alcuni anni, nel 2008 per la precisione, sarebbe diventato Kosovo, Paese di cui ora ha la nazionalità e che è stato chiamato a rappresentare. A due anni dalla nascita Kabashi ha dovuto abbandonare la terra in cui era venuto alla luce per sfuggire dalla guerra e dalla pulizia etnica compiuta dalle forze serbe verso chiunque avesse origini albanesi. 

La nuova vita di Kabashi è ricominciata in Spagna dove nel frattempo è diventato un giocatore di calcio e milita nella squadra B delle giovanili di uno dei club più affascinanti e gloriosi del pianeta: il Barcellona. Ma il suo percorso di formazione calcistica è stato tutt'altro che semplice: il Kosovo, infatti, è un Paese non ancora riconosciuto dalla Spagna e per questo  il ragazzo era stato rifiutato  dal CE Manresa, ma non da un'altra squadra della stessa città catalana, il Gimnastic Manresia, club, quest'ultimo, dove ha iniziato la sua stellare carriera un certo Pep Guardiola, oltre 40 anni fa.

Poi nel 2010 è arrivato il talent scout Albert Benaiges a portare Labinot a La Masia, la celebre struttura di formazione del vivaio blaugrana. Progressi continui nonostante uno stop ricevuto dalla FIFA nel 2014 poi superato perchè la famiglia Kabashi è riuscita a dimostrare che viveva in Spagna da prima che lui iniziasse a giocare a calcio. 
Chi lo vede allenarsi alla Masia assicura che il giovane talento kosovaro abbia la stessa attitudine di Andres Iniesta. Paragone pesante, ma che basta a far capire le potenzialità del centrocampista che ha guadagnato la convocazione con la sua Nazionale per giocarsi contro la Croazia la fase di qualificazione ai Mondiali. 

Con questa convocazione, per altro, Kabashi perde definitivamente la possibilità di giocare con la Nazionale della Finlandia, Paese di cui è originaria la madre, o la Spagna, suo Paese di "adozione". Un sì al Kosovo motivato da un sentimento di appartenenza: "Quando è arrivata la chiamata pensavo fosse uno scherzo e quando ho capito che non lo era mi sono sentito molto felice. Sono molto orgoglioso di poter giocare per questa Nazione" ha detto il 16enne dopo la sua prima convocazione.  

La Nazionale di calcio kosovara è ancora alla ricerca della sua identità avendo disputato la sua prima partita nel giugno 2008, a pochi mesi dalla proclamazione di indipendenza dalla Serbia, contro le isole Faroe. Solo lo scorso maggio è entrata a far parte della FIFA, nonostante le vibranti proteste provenienti da Belgrado, e potrà così partecipare alla fase di qualificazione per i Mondiali di Russia 2018. Resta da capire quali giocatori siano effettivamente arruolabili con questa Nazionale: l'ex interista Shaqiri, ad esempio, è nato in territorio kosovaro ma gioca con la Nazionale svizzera. La FIFA, infatti, ha concesso un permesso speciale per cui calciatori che nel frattempo hanno giocato per altre nazionali potranno, volendo, entrare a far parte della selezione kosovara. Per questo la federcalcio locale (FFK) ha sguinzagliato rappresentanti alla ricerca di giovani talenti di stirpe balcanica. E in Spagna, a La Masia, ne hanno trovato uno: quel Labinot Kabashi, felice e orgoglioso di ritrovare le sue radici.