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Chapecoense, quale futuro per il club distrutto dal disastro aereo?

Scatta la solidarietà: i club brasiliani hanno scritto una nota in cui si pone il veto alla retrocessione e si offrono giocatori in prestito gratuito. E interviene anche la Federazione argentina

Dopo la tragedia aerea che ha spazzato via la Chapecoense, si moltiplicano le iniziative di solidarietà per provare a garantire un futuro sportivo al club.

Le squadre del campiontao brasiliano e argentino si sono rese disponibili a prestare gratuitamente i loro calciatori per permettere alla formazione dello Stato di Santa Caterina di continuare a giocare. Ed è stato messo un veto sulla retrocessione per i prossimi 3 anni.

Il giorno dopo è quello delle lacrime ma anche quello delle riflessioni: se la perdita umana resterà irreparabile e indelebile, le questioni sportive meriteranno presto delle riflessioni. Ci sarà un futuro per la Chapecoense, il club della Prima Divisione brasiliana rimasto vittima della sciagura aerea che ha provocato la morte di 75 persone nei cieli della Colombia? Cosa resta della squadra rivelazione che stava andando a giocarsi la finale di Copa Sudamericana? Praticamente niente: i tre superstiti (il terzino Alan Ruschel, il difensore Helio Neto e il portiere Jackson Follman) sono in condizioni gravissime. Nove componenti della rosa sono scampati alla tragedia perchè non convocati per la partita che si doveva disputare contro l'Atletico National (Nemen, Demerson, Boeck, Andrei, Hyoran, Winck, Martinuccio, Moises e Nivaldo). Ma è chiaro che la Chape non c'è più: la favola spezzata di un club che nel 2009 militava ancora in quarta serie  e che era che si era guadagnata la partita della vita dovrà ripartire da zero. Come, è impossibile dirlo. 

Ma intanto è scattata la solidarietà. Al di là del nobile gesto degli avversari colombiani che hanno chiesto alla Conmebol di assegnare la Copa alla Chapecoense, le squadre brasiliane hanno letteralmente fatto quadrato attorno allo sfortunatissimo club. Come twitatto a poche ore dalla tragedia, "oggi tutti i club sono uno solo" hanno scritto le società aggiornando la propria immagine del profilo con il logo in bianco e nero della Chape. Ma le squadre del Brasilerao hanno fatto molto di più: hanno rilasciato un comunicato congiunto nel quale esprimono alcune richieste alla Federazione (Cbf). E' stata fatta la richiesta formale che la Chapecoense non possa retrocedere per almeno tre anni e nel caso in cui dovesse terminare il campionato tra le ultime quattro, a retrocedere sarà la sedicesima. I club hanno fatto sapere di essere disposti  a cedere atleti in prestito per la stagione 2017. "Essendo consci dei danni irreparabili causati da questo terribile evento, i club capiscono che questo è il momento dell'unità, del supporto e dell'assistenza alla Chapecoense. In questo senso, le società hanno stabilito queste misure di solidarietà" si legge nella nota. "Si tratta di un gesto minimo che possiamo fare in questo momento" hanno concluso i club brasiliani. 

Un gesto simile lo ha compiuto anche la Federazione argentina (Afa) che, di comune accordo con i club che la compongono, mette a disposizione alcuni giocatori che potranno unirsi alla Chapecoense "per contribuire alla ricostruzione di una squadra che sarà onorata dalla memoria di tutti". "Il club e tutta la comunità di Chapecó - si legge in una nota dell'Afa - stanno affrontando una tragedia irreparabile, che richiede la solidarietà delle federazioni sorelle". Il club paraguaiano del Libertad si è messo a disposizione per organizzare un torneo a scopo benefico per aiutare le famiglie dei deceduti nello schianto aereo. Intanto, il Palemiras che domenica scorsa aveva festeggiato la conquista del campionato proprio contro la Chapecoense indosserà la maglia del club di Santa Caterina in occasione dell'ultima giornata in programma contro il Vitoria. Piccoli e grandi gesti di vicinanza verso dei campioni fermati dal destino nel momento più glorioso della loro storia: condannati da una tragica sorte a restare campioni in eterno. A restare protagonisti di una favola, quella di un club "giovane", fondato nel 1972 e approdato nel Brasilerao solo nel 2014 ma capace di guadagnarsi una finale di Copa Sudamericana e il titolo di squadra rivelazione. Capace di essere consegnata alla storia come immortale e che dovrà, lentamente, ripartire dal niente. O meglio, dalla vicinanza e dalla solidarietà degli altri club.