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Verona, Luca Toni annuncia il ritiro: "Domenica la mia ultima partita"

Lʼattaccante: "Ci ho pensato a lungo, è arrivato il momento di smettere"

Luca Toni dà l'addio al calcio. L'attaccante del Verona, in conferenza stampa, ha annunciato che quella di domenica tra Verona e Juve al Bentegodi sarà la sua ultima partita da calciatore professionista. "Dopo un po' di riflessioni, dopo tanti anni di calcio, ho pensato che è arrivato il momento di lasciare. Sono state settimane difficili, una decisione sofferta, e da qui a domenica sarà un misto tra gioia e tristezza".

Toni dice addio al calcio, una carriera da vero bomber

È un Toni piuttosto amareggiato quello che si è presentato in conferenza stampa: la stagione negativa culminata con la retrocessione del Verona ha accelerato la decisione dell'attaccante campione del mondo: "Gli amori li lasci quando succede qualcosa di veramente brutto. Questo è stato l'anno peggiore della mia carriera per svariati motivi, una grande delusione. Con mister Delneri non ho mai avuto un bel rapporto, si sa, però non è questo il posto per parlare delle sue scelte. Questa stagione è stata una sconfitta per entrambi"".

Toni smentisce che ci sia già un contratto da dirigente con il Verona ed esclude in maniera categorica la prospettiva di diventare allenatore: "Sono affezionato all'Hellas: se ci saranno i presupposti per iniziare un nuovo lavoro qui, sarò molto felice di continuare a lavorare con questa società. Allenare? Assolutamente no".

Poi una riflessione amara sul calcio italiano: "Secondo me ai vertici del calcio italiano mancano persone che sanno veramente di calcio, ex grandi giocatori. Uno che ha esperienza credo sia giusto rimanga nel calcio". Tra i ricordi più belli c'è comunque Verona: "Vincere la classifica marcatori a 38 anni è stata tra le cose più belle della mia carriera".

DAL BRESCIA AL BAYERN PASSANDO PER IL MONDIALELuca Toni, nato a Pavullo nel Frignano il 26 maggio 1977, è cresciuto nelle giovanili del Modena, squadra con la quale ha debuttato in C1 nel 1994-1995. Fino al 2000 ha giocato tra C1 e B con Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani e Treviso. Il grande salto arriva nel 2000-2001, con il debutto in A con il Vicenza: alla sua prima stagione nella massima serie segna 9 gol. L'anno successivo va al Brescia: segna 13 gol la prima stagione, 2 la seconda, interrotta da un brutto infortunio al ginocchio.

Nel 2003 a 26 anni viene acquistato dal Palermo, dove si consacra come bomber di razza: trascina i rosanero alla promozione in A segnando 30 gol in 45 partite di B, poi si ripete in Serie A con 20 gol in 30 partite. È Toni-mania. La Fiorentina lo acquista per 10 milioni di euro. Segna 31 gol in 38 presenze, conquista il titolo di capocannoniere e la scarpa d'oro: viene convocato in Nazionale per i Mondiali e solleva la Coppa del mondo a Berlino (2 gol al Mondiale, contro l'Ucraina). L'anno successivo ancora a Firenze, poi il grande salto al Bayern Monaco. Diventa l'idolo dei tifosi: vince campionato, coppa di Lega e Coppa di Germania. Segna 24 gol in campionato (capocannoniere della Bundes) e della Coppa Uefa (10 gol). Dopo il Bayern gioca con Roma, Juve e Genoa. Esperienze non esaltanti, che lo portano ad emigrare all'Al Nasr. Nel 2012-2013 torna alla Fiorentina (27 presenze, 8 gol). Poi l'esperienza al Verona: tre stagioni, con 47 gol complessivi. In nazionale 47 presenze e 16 gol.

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