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Spalletti: "Il Napoli è la più forte"

Il tecnico giallorosso elogia Sarri: "Ha fatto vedere di essere capace, è uno ingegnoso"

Spalletti: "Il Napoli è la più forte"

Conferenza stampa pre Napoli-Roma per Luciano Spalletti. "Come gioco espresso è la miglior squadra del campionato - ha detto il tecnico giallorosso - Come modo di stare in campo, come equilibrio, come continuità, come completezza, sono i più bravi di tutti". Applausi per Sarri: "E' capace e ingegnoso". Sull'addio di Sabatini: "Mi dispiace se ne sia andato. Mi sento tirato in ballo. Se avessimo fatto meglio magari avrebbe avuto dei ripensamenti".

Situazione infortunati.
“Il 22 Rudiger gioca contro il Novara in Primavera, sarà il test definitivo. Vermaelen da oggi inizia a correre, potremo valutare meglio le sue condizioni. Mario Rui e Nura proseguono il percorso riabilitativo. Poi ci sono due situazioni post-Nazionale che vanno riviste oggi e che vanno prese in considerazione. Strootman ha dovuto giocare senza allenarsi entrambe le partite e ha un guaio che si può risolvere”.

E’ un Napoli diverso rispetto allo scorso anno?

“Come gioco espresso è la miglior squadra del campionato. Loro, come modo di stare in campo, come equilibrio, come riconoscimento delle cose, come continuità, come completezza, sono i più bravi di tutti. L’allenatore ha fatto vedere di essere capace. Gli faccio i complimenti, è uno ingegnoso. Ha dato un contributo suo al calcio dando cose nuove. E’ stato eletto dai calciatori e dagli allenatori come il più bravo”.

Ha detto che Callejon è il migliore in Serie A in quel ruolo. Accorgimenti particolari?
“Bisogna anticipare la scarpata. Nel dubbio si scappa prima prendendola sui piedi”.

Secondo Allegri il mercato va chiuso il 15 luglio e la finestra invernale va anticipata a novembre. Il pensiero di Spalletti?
“A grandi linee non ha tutti i torti. Già è bravo, poi ha anche il tempo di pensare a queste cose… (ride, ndr). Fare la preparazione senza aver completato una rosa può essere una difficoltà. Noi che la viviamo sul campo la viviamo così. Se c’è un periodo vuoto tra settembre e gennaio perché non occuparlo? Secondo me è corretto, anche se mi riesce difficile dargli ragione… Quando giocavamo noi il mercato di riparazione c’era a novembre, per dire. Il giocatore che non è contento poteva andar via subito. Forse Allegri era tra quelli che non giocavano mai…”.

Sabatini, pochi giorni fa, ha detto di voler lasciare la Roma perché il suo modo di intendere il calcio è stato sostituito da una cultura diversa. Qual è il suo pensiero sul calcio degli algoritmi?
“Sabatini vive il calcio dalla mattina alla sera, se non vince non è contento. E’ come me. Ho capito quello che ha detto e non ha detto in conferenza. Mi dispiace che se ne sia andato. Mi sento tirato in ballo. Se la squadra avesse fatto meglio riuscendo a delineare la sua forza, probabilmente avrebbe avuto qualche ripensamento in più a fare quello che ha fatto. Alcune delle nostre partite non sono state all’altezza dei nostri presupposti. Sabatini è un sentimentale. Io sono quasi uguale a lui. Sono dispiaciuto e debbo fare molto meglio. Lui, in quello che ha fatto, mi obbliga ad agire in questa azione”.

Quanto manca per vedere Bruno Peres al top? Può essere rischioso metterlo sulla stessa fascia di Salah contro il Napoli?
“Per me sta facendo bene. Gli riconosco la stessa qualità, la stessa forza. All’inizio ha penato un po’, non s’è allenato e noi avevamo bisogno di lui. Questo ci ha condizionato. Ma non andiamo nelle scusanti, lui sta facendo bene, sta facendo il suo lavoro. La loro fascia sinistra è più produttiva della loro fascia destra. Noi a destra siamo altrettanto forti. La consapevolezza di forza sta nell’accettare la sfida sui livelli alti, di qualità. Si fa così”.

Nainggolan è al 100%?
“Ha passato un periodo in difficoltà fisica, ma ora si sta allenando bene. Se vuole tornare a essere il calciatore forte che è deve continuare su questa strada. Deve restituirci quello a cui ci ha abituato”.

S. Paolo esaurito senza i tifosi della Roma. Non è un trattamento penalizzante nei confronti dei romanisti?

“Quando si prendono delle decisioni così nette contro di noi va analizzato tutto con precisione e non ne sono in grado. Io penso in generale che il recinto e la chiusura invoglino a saltare e vedere cosa c’è dall’altra parte. Questo può creare problemi. Nessuno ha diritto di creare danni a un’altra persona, chi lo fa va limitato. Nella partita tutti dobbiamo dare un contributo per dare un ambiente sociale utile a vivere le passioni sportive in base a quelli che sono i colori che amano nella loro totale correttezza. Proprio questo ti permette di essere all’altezza del confronto, di far vedere che hai capacità. Lasciare che gli altri si esprimono permette la mia stessa espressione. Io devo essere più bravo se voglio avere una classifica migliore. L’individuo libero deve essere quello che ha la possibilità di esprimersi senza voler male a ciò che lo circonda”.

Vede un Napoli migliore della Roma? E’ uno scontro diretto per il secondo posto? Trasferta più difficile della stagione?
“Il Napoli è forte. Ce ne sono altre che hanno espresso un buon gioco di squadra, dal Sassuolo al Chievo. Ricercano il massimo nelle proprie partite, non abbassando mai il proprio livello di forza. Il Napoli lo ha fatto vedere. Noi, in alcune partite, non siamo stati all’altezza, per cui dobbiamo far vedere il nostro massimo. Se riusciremo a far questo saremo sulla stessa piattaforma del Napoli, sui gradini si sta stretti. Loro hanno un punto più di noi quindi qualcosina in più hanno fatto. L’anno scorso abbiamo vinto contro di loro ma non meritavano di perdere. Si è vista però una partita spettacolare. Spero che domani ce ne sia un’altra simile. Se è l’impegno più difficile della stagione? Anche l’Inter lo era. Vivere senza scopo è un traguardo che ho raggiunto, voglio fare qualcosa di meglio. Questa occasione è buona per avere uno scopo, tentare di vincere. Poi è sicuramente difficile perché loro sono forti”.

La gara di domani è un bivio per il vertice della classifica?
“Ha un valore importante, ma non è solo questo. E’ un’occasione per predire il futuro. Per saperlo è fare le cose fatte bene evidenziando qualità da subito, con risultati ottenuti in base all’impegno giornaliero. Poi ce ne saranno altre, però poi il livello di possibilità diminuisce o aumenta. Ma sarà una bella partita, dovremo farci trovare pronti”.

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