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Sarri: "La penso come AdL, lo scudetto è un sogno"

Il tecnico mette la parola fine alla querelle arbitri: "Mai detto che la società deve attaccare gli arbitri, ho solo detto che sugli errori arbitrali di grande entità preferirei che ne parlasse la società"

Sarri: "La penso come AdL, lo scudetto è un sogno"

Dopo la vittoria col Chievo, Sarri mette la parola fine alla polemica indiretta con il presidente De Laurentiis. "Avevo la sensazione che non avesse mai parlato di un Napoli competitivo per lo scudetto. Ha sempre parlato di un sogno, di una squadra che deve puntare all’Europa - ha detto a Serie A Live - Non ho mai detto che la società deve attaccare gli arbitri, ho solo detto che sugli errori di grande entità preferirei che ne parlasse il club".

Senza Higuain la squadra segna di più? "Abbiamo affrontato Genoa e Chievo che sono in salute e abbiamo fatto due discrete gare. Abbiamo ancora dei cali di tensione e facciamo degli errori di pigrizia e superficialità: questi sono dettagli dove possiamo migliorare".

Sul lento inserimento dei nuovi arrivati. "Abbiamo molti giovani, fino a questo momento ho utilizzato 18 giocatori e dopo la sosta spero di usarne altri. I nuovi devono ancora lavorare per ambientarsi. Giaccherini è quello più vicino a essere utilizzato. Rog, Maksimovic e Diawara sono arrivati a fine mercato, hanno lavorato poco in estate ma spero di utilizzarli il prima possibile. Entrare nella nostra squadra non è semplicissimo, per chi è abituato a giocare in maniera diversa. Serve pazienza Per quanto riguarda la squadra stiamo facendo cose diverse rispetto all’anno scorso e qualche giocatore ne sta traendo vantaggio".

Il suo Napoli è un rullo compressore in casa, dove ha conquistato nove vittorie consecutive come nel 1990, anno dell'ultimo scudetto. "E’ un dato che ci fa piacere perché vincere in questo stadio è sempre bello vista la festa che fanno sempre i nostri tifosi. Non dobbiamo però cullarci su questo, l’importante è che la squadra abbia fatto bene in queste gare e che, a livello di prestazioni, possa ancora migliorare. Abbiamo molti giovani che se crescono di mentalità possono farci migliorare".

Sul cambio Gabbiadini-Milik. "Ho messo Milik perché ci eravamo un po’ abbassati e lui poteva far salire il baricentro. Gabbiadini l’ho schierato dal primo minuto con la speranza che trovasse il gol perché ne aveva molto bisogno".

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