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Roma, Totti: "E' l'anno giusto per lo scudetto"

Il capitano giallorosso riceve il Premio Facchetti: "Questa squadra è stato il mio unico amore"

- La bacheca di Francesco Totti ha ancora qualche vuoto da colmare ("Ho raggiunto risultati importanti, ma pochi..."), ma da oggi ospita il Premio Facchetti. Il capitano della Roma, durante la cerimonia di Milano, ha parlato della sua carriera: "Ho ancora voglia di giocare perché mi diverto. Quando arriverà il momento giusto, fra poco, mi metterò da parte. La Roma è stato, calcisticamente, l'unico amore della mia vita. Scudetto? Penso sia l'anno giusto".

    Totti è stato omaggiato in sede alla Gazzetta dello Sport. Ha parlato dell'ambizioso premio e ringraziato la famiglia Facchetti: "Sfortunatamente non mai conosciuto Giacinto di persona. Ne ho sempre sentito parlare bene, una persona eccellente, bella. Il dispiacere di non averlo conosciuto c'è e ci sarà sempre. Ringrazio la sua famiglia per questo bellissimo premio, vuol dire che qualcosa di buono l'ho fatto". La sua carriera, che l'ha consacrato anche campione del mondo, è stata "povera" di successi nel club: "Quando ti sposi per 20 anni con la stessa squadra vuol dire che qualcosa di vero c'è. C'è sempre stato amore, passione. La Roma è, calcisticamente, l'unico amore che ho. Il legame con la tifoseria? Forse è questo il problema di Roma: si pensa più ai giocatori che a vincere. Da giocatore l'obiettivo è vincere cose importanti. Ma ho avuto la fortuna di giocare con una unica maglia e sono contento lo stesso. Forse ancor di più".
    Quest'anno, però, il destino concede una seconda chance dopo lo scudetto del 2000 (E' un giorno che non dimenticherò mai" ricorda Totti). La sfida con la Juve andrà avanti fino al termine della stagione: "Può essere l'anno giusto per lo scudetto? Penso di sì. Lo penso io, ma anche tutta la città, una città che merita grandi palcoscenici e grandi vittorie". La crisi autunnale è stata scacciata via dall'ultima vittoria, convincente, sul Torino: "Un periodo succede nel calcio, ci deve essere crisi perché non è tutto perfetto. Speriamo di averla passata e che non succederà più. Vogliamo toglierci soddisfazioni". Domenica c'è Lazio-Juve, per chi farà il tifo? "E' una bella lotta, chiudo gli occhi, quello che succede succede"
    Poi torna su una carriera carica di soddisfazioni: "Se mi ha cercato qualche grande squadra del nord? Qualcuno sì, ma non faccio nomi. Finché c'è la passione c'è tutto. Ancora mi diverto, ancora ho voglia di giocare. Quando arriverà il momento giusto, tra poco, mi metterò da parte. L'ultimo sogno che vorrei realizzare è la Champions League". A chi gli fa notare che dopo il Mondiale del 2006 è migliorato, il Pupone risponde con ironia: "A saperlo, avrei smesso prima di giocare in Nazionale (e ride, ndr). Non sapevo se avrei potuto giocare in Germania, ma Lippi mi ha stimolato di continuo. Da quel momento il nostro calcio è un po' in declino, ma l'Italia merita di tornare in alto. Dobbiamo riportare le famiglie allo stadio. Il calcio deve essere divertimento, sfogo, e i bambini ci trasmettono calore. Alcune volte i miei figli mi dicono che hanno paura a venire, purtroppo è la verità".

    TAG:
    Totti
    Roma
    Premio Facchetti