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Roma, Spalletti: "Questa squadra merita altre chance"

Il tecnico giallorosso: "La sconfitta con il Porto ci ha insegnato tante cose, però bisogna andare oltre e pensare ai nuovi obiettivi"

Roma, Spalletti: "Questa squadra merita altre chance"

Dopo il 4-0 all'Udinese, domani la Roma giocherà a Cagliari ma alla vigilia è inevitabile tornare a parlare del k.o. col Porto. "Una sconfitta importante, che ci ha insegnato molte cose - dice Spalletti in conferenza stampa -. Abbiamo commesso degli errori, io per primo, però bisogna andare oltre e pensare ai nuovi obiettivi. I miei giocatori meritano altre chance". Su De Rossi: "E' dispiaciuto, si è preso le sue responsabilità".

Il punto sugli infortunati.
"Torosidis non sarà convocato, Totti non sarà convocato per un problema alla caviglia sinistra e poi c'è da valutare Juan Jesus, che ieri ha preso una botta. Oggi ha fatto un allenamento a parte ed è da valutare".

Come si riparte dopo l'eliminazione?

"Nel calcio spesso è importante vincere, a volte è più importante resistere alle sconfitte e poi avere nuovi obiettivi per nuove vittorie. Dobbiamo fare tesoro del ko col Porto, ma poi bisogna andare oltre e passare ai nuovi obiettivi che sono tanti. E' una sconfitta importante che ci ha insegnato molte cose".

Sul Cagliari.

"Hanno calciatori forti, è una squadra che gioca un buon calcio, per cui sarà una partita come tutte le altre, da vincere, proponendo qualcosa di meglio".

Domani ci sarà la difesa a tre? Potrà giocare El Shaarawy per far rifiatare Dzeko?

"Le ipotesi ci sono sempre, le possibilità vanno sempre prese in considerazione. Qualche volta abbiamo lavorato sulla difesa a tre ma non riguarda la partita di domani. Domani probabilmente entrerà Ricci, che è un buon calciatore. Le valutazioni si fanno in funzione del bene della squadra e sono tutte possibili. Dzeko? Non mi sembra che abbia fatto male".

Ha paura di una ripercussione psicologica nel gruppo dopo l'eliminazione?

"No, basta essere dentro per vedere che i miei giocatori sono in movimento. Vogliono andare avanti, continuara e impegnarsi. Meritano altre chance perché quella partita lì è figlia anche di episodi e non puoi fare una valutazione oggettiva di quello che è successo. Voglio oltrepassare questo momento. Vogliamo fare subito bene a partire da domani, portandoci dietro le cose che ha insegnato perché è stata una sconffita importante".

Sulla mentalità vincente.
"E' quella cosa che va oltre le vittorie o le sconfitte. Non è vincere sempre, è impegnarsi sempre. La Roma, con me, ha una mentalità, ha un modo suo di stare insieme, di impegnarsi, di guardare agli obiettivi. Io sono contento di cosa stanno facendo i giocatori. E' chiaro che abbiamo commesso degli errori, io per primo. Ma non dobbiamo proseguire così, un errore si può commettere e in questo caso è arrivato in un momento cruciale e quindi c'è più risalto".

Rifaresti tutte le scelte che hai fatto per la partita col Porto?

"Non mi ha mai dato benefici tornare indietro, perché non si può cambiare quello che è passato. Se è andata così, sicuramente ho sbagliato qualcosa".

Cambieresti l'11 titolare?
"Quando si perde si sbaglia sempre, in base alla formazione che schiero ho i miei risultati. Se vanno bene ho fatto un buon lavoro, altrimenti no. Quando si arriva in fondo all’anno si farà la conta dei risultati che ho fatto e si faranno le valutazioni".

Strootman riposa?
"Noi lo monitoriamo e non dà alcun sintomo per farlo riposare. Con il Porto ha fatto molto bene, lo faremo giocare anche domani".

Sul portiere titolare.
"Io inizialmente ho fatto giocare Alisson perché Szczesny aveva bisogno di qualche giorno in più di preparazione. Li vedo tutti i giorni, si devono abituare a dover essere scelti di volta in volta".

Sull'espulsione di De Rossi e sulla sua reazione nei giorni successivi.

"De Rossi sta bene, ha fatto vedere di essere in buona condizione. Lui è il primo ad essere dispiaciuto e a essersi preso delle responsabilità. Quando ci si tiene tanto ai risultati della Roma, come in questo caso qui, lui si prende un carico maggiore per troppi motivi. Una delle valutazioni che deve fare un calciatore è quella di lasciare la squadra in undici, perché altrimenti si penalizza gli altri. Però gli è successo e se c’è una scusante è che lui si gira un po' mettendo il piede alto e perdendo la vicinanza con l'uomo. Dovremo pagarne le conseguenze, ma va lasciato lì e bisogna andare avanti. Probabilmente è dipeso dal fatto che ci si tenesse troppo a questo incontro. Può succedere, nel calcio ho visto anche di peggio. Ci teniamo De Rossi e il suo futuro come possibilità di risanare tutto".

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