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Pelé è a Milano: "Messi è il mio giocatore preferito"

La leggenda brasiliana: "Ho pianto dopo il 7-1 subito dal Brasile ai Mondiali"

Pelé è a Milano: "Messi è il mio giocatore preferito"

Durante la conferenza stampa di presentazione del suo film alla Gazzetta dello Sport, Pelé ha svelato: "Messi è il mio giocatore preferito, ma anche Cristiano Ronaldo e Neymar sono bravi. Hanno stili diversi in un calcio cambiato, si gioca più sulla difensiva". Poi un retroscena personale sull'umiliazione del Brasile ai Mondiali 2014: "Mio figlio mi ha visto quasi piangere dopo il 7-1 subito dalla Germania: è stato un disastro senza spiegazioni".

O Rei ha continuato ancora sul Mondiale di due anni fa: "Secondo me la Germania era la squadra migliore e abbiamo subito 7 gol. Questo è il calcio, difficile spiegare come sia stato possibile questo disastro. Quando avevo 10 anni, ho visto mio padre piangere per una sconfitta del Brasile come il 'Maracanazo'. Anche mio figlio mi ha visto quasi piangere: ero a Rio ad assistere al match. La storia si ripete. I due Mondiali che abbiamo giocato in Brasile li abbiamo persi: non c'è spiegazione".

IL GOL PIU' IMPORTANTE E IL PIU' BELLO
"Nella mia carriera ho fatto 1283 gol, ma quello più importante è stato sicuramente il millesimo. Tirare un rigore è facile, però solo in quell'occasione al Maracanà mi sono tremate le gambe. Il gol più bello? Quello che ho fatto con il Santos contro la Juventude a San Paolo: ho fatto quattro sombreri uno in fila all'altro".

IL MOMENTO PIU' IMPORTANTE DELLA CARRIERA
"Sicuramente è stato il mondiale del 1970 in Messico. Avevo molta esperienza, ed ero cosciente che quello sarebbe stato il mio ultimo Mondiale. La partita più bella? Il 5-2 nella finale contro la Svezia del Mondiale '58. Ero matto, avevo 17 anni. Quando arrivammo in Svezia pensavo ci conoscessero tutti, invece nessuno sapeva chi fossimo. Dopo quel Mondiale hanno iniziato a conoscerci tutti".

IL CALCIO DI OGGI
"Oggi ci sono tanti bravi calciatori, ma il gioco oggi è un po' più chiuso, si sta di più sulla difensiva ed è difficile tirar fuori le qualità dei giocatori".

IL FILM E IL SUO MESSAGGIO
"Sono molto, molto contento per il film. Quando sono venuti a casa da me i produttori per dirmi che volevano fare un film sulla mia vita, ho detto: 'Ma questi sono matti? Ho avuto la fortuna di fare film con personaggi importanti come Sylvester Stallone. Che cosa vogliono da me?'. La grande differenza rispetto agli altri è stata la volta in cui ho iniziato a leggere lo script e mi sono commosso. Si parlava della mia infanzia e della mia famiglia povera". Infine sul messaggio che lui vuole trasmettere attraverso il film: "Non ho idea di che cosa possa succedere nel mio futuro, ma Dio sa che quello che faccio tutti i giorni e il mio sforzo è lasciare un messaggio a tutti. Il messaggio del film è dire ai ragazzi di strada che non hanno tanti mezzi che con impegno possono farcela". 

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