Lo sfogo di Nicchi: "Picchiati 650 arbitri lʼanno"
Il numero 1 dellʼAia: "Tutti assieme dobbiamo dire a quei delinquenti che il calcio non è roba per loro"
"Com'è possibile che oggi, sui campi di calcio italiani, si permetta che ogni anno vengano picchiati 650 arbitri? Tutti assieme dobbiamo dire a quei delinquenti che girano attorno ai campi, che il calcio non è roba per loro". E' l'amaro sfogo del presidente dell'Aia, Marcello Nicchi. Sulla tecnologia in campo: "Gli arbitri sbaglieranno sempre, ma spero sempre meno con l'aiuto dei mezzi tecnologici".
Intervenendo nel corso di un incontro tra gli arbitri e la stampa presso il Centro congressi Frentani, a Roma, il capo dei fischietti italiani ha anche espresso la sua opinione sulle risorse a disposizione della classe arbitrale e sulla razionalizzazione dei costi messa in atto dalla Figc dopo il taglio dei contributi del Coni: "Come potevamo accettare un taglio di risorse? L'Aia non sperpera un euro di quanto viene messo a disposizione del mondo arbitrale: per questo sono grato alla Figc, che ha capito che i tagli non si potevano applicare".
Sulla tecnologia in campo, che verrà sperimentata dal prossimo campionato. "I nostri arbitri sono apprezzati a livello mondiale ma in campo sbagliamo e continueremo a sbagliare anche se, spero, sempre meno in futuro grazie all'aiuto dei mezzi tecnologici".
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali