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Gli ultras al Cagliari: "Sputate sangue per la maglia, mercenari" 

Questa la scritta lasciata dai tifosi che hanno fatto irruzione nel centro sportivo 

- "Sputate sangue per la maglia, mercenari", questa la scritta che gli ultras del Cagliari hanno lasciato con la bomboletta sul cancello del centro sportivo di Assemini dopo aver fatto irruzione e aver avuto un duro confronto con i giocatori dove sarebbero volati anche degli schiaffi. Situazione tesa in Sardegna e il vice presidente Filucchi ha provato a portare un po' di tranquillità: "I ragazzi sono concentrati sulla partita contro il Napoli".

Gli ultras al Cagliari: "Sputate sangue per la maglia, mercenari" 

Il presidente Giulini, con il vice Filucchi, ha incontrato la squadra per capire cosa è successo realmente ieri intorno alle 20. Proprio Filucchi poi ha voluto fare chiarezza sull'accaduto: "C'è stato un incontro fra la squadra e 20-25 tifosi appartenenti a un gruppo, la squadra ha saputo che si trovavano al di fuori del centro sportivo e ha deciso di incontrarli per un confronto duro e con toni accesi. Ad alcuni è stato contestato uno scarso impegno e c'è molta amarezza per la situazione di classifica, ma oggi ci alleneremo normalmente".
Il Cagliari è molto vicino alla retrocessione in Serie B occupando il penultimo posto a sei punti dalla zona salvezza: "Ieri sera ad alcuni giocatori è stato contestato uno scarso impegno, ma noi riteniamo che si impegnino tutti fortemente e non ci risultato comportamenti fuori dal campo non compatibili con l'attività. Ho parlato con la squadra, mi hanno detto che la discussione è stata accesa e questo mal si concilia con la tendenza del presidente e della società che sono sempre disponibili al dialogo. Il confronto è stato duro e non so quanto possa essere stato utile ai ragazzi, i giocatori hanno comunque deciso di confrontarsi con i tifosi, non è successo nulla di irreparabile, ma non è un fatto ordinario. I ragazzi, sono concentratissimi sulla partita e sul finale di campionato, giocheranno con grande impegno, speriamo ancor di più di quello che hanno messo finora".

ZEMAN: "GIOCATORI CHOCCATI"

"I miei li ho visti male, stavano male dopo quello che è successo. Ma in tutti gli stadi c'è una frangia che si dissocia dal tifo sano". Così Zdenek Zeman commenta quanto è successo ieri ("intorno alle 19") nel ritiro del Cagliari, dove degli ultras hanno fatto irruzione e minacciato e schiaffeggiato alcuni giocatori. "Se avevo mai visto una cosa del genere in tanti anni di calcio? - dice ancora Zeman -, non so, simili episodi li ho visti ma si cercava sempre di poter risolvere anche se non e' facile. Continuo a dire che non c'e' confronto, devo dire 'bravo' alla mia squadra, non c'e' confronto se non si è in due. Hanno fatto tutto loro, noi abbiamo subito, non credo per la paura ma per la pace". "I miei ci sono rimasti male, non è facile eliminare certi episodi - aggiunge il boemo -. Qualcuno è rimasto un po' choccato perché non tutti sono uguali, e ora sta al gruppo tirarsi fuori tutti insieme e passarci sopra". "Non e' stato un confronto. Per il confronto bisogna essere in due. E noi abbiamo solo subito. Per la pace, ma abbiamo subito", ha ribadito Zeman parlando in conferenza stampa sul blitz degli ultras ieri nel Centro sportivo di Assemini. "I giocatori? - ha spiegato -. Per qualcuno era la prima volta, logico che sia rimasto choccato. Sono brutte cose che ancora non si riescono a eliminare. Parlo anche di situazioni che si verificano non solo a Cagliari, ma anche in altre piazze".

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